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Guardarsi nello specchio della Croce

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Il Venerdì Santo è il giorno della passione di Cristo, del silenzio e del digiuno, della preghiera e della contemplazione del Crocefisso. E’ il giorno in cui si manifesta nella sua verità il mistero insondabile di un Dio che si rivela come un Dio dei vinti, che contesta il successo terreno come misura di tutte le cose; ma è anche il giorno in cui l’uomo riconosce e trova sé stesso. In Gesù crocefisso si rivelano la dignità e la grandezza che appartiene a ogni uomo per il fatto stesso di avere un volto e un cuore umano.

Scrive in un sermone Sant'Antonio di Padova: “Cristo sta appeso davanti a te, perché tu guardi nella Croce come in uno specchio. Se guarderai lui, potrai renderti conto di quanto grandi siano la tua dignità e il tuo valore.  In nessun altro luogo l'uomo può meglio rendersi conto di quanto egli valga, che guardandosi nello specchio della Croce“. Gesù, il Figlio di Dio, è morto per te, per me, per ciascuno di noi, e così ci ha fornito la prova concreta di quanto grandi e preziosi noi siamo agli occhi di Dio, gli unici occhi che superano tutte le apparenze e vedono fino in fondo la realtà delle cose. Scrive il card. Walter Kasper: “Uomo, tu sei molto di più di tutto quello che il mondo ha da offrirti. Tu vali più del denaro, più della carriera, più dei piaceri e della semplice vita comoda. Dio ti offre di più. Dio ti offre il suo amore; in esso tu sei protetto, qualunque cosa accada; in esso trovi la pace interiore, trovi la gioia interiore, trovi la speranza”.

Il Venerdì santo non è un giorno di lutto, bensì è il giorno in cui si celebra l'amore di Dio per l'uomo. Il nostro atteggiamento è di immergersi nel dolore di Cristo, lasciarsene compenetrare, ma non fermarsi a esso. Il dolore è solo il segno; la realtà significata è il suo amore per noi. E di fronte all’amore gratuito di Cristo il primato deve essere dello stupore, della gratitudine e della gioia. Amati da Cristo possiamo riamarlo nel nostro prossimo e particolarmente nei fratelli e nelle sorelle che soffrono per la povertà, l’emarginazione, le conseguenze delle ingiustizie, delle varie forme di violenza e delle guerre.

La vera adorazione spirituale della Croce cui oggi i credenti siamo chiamati è adorazione dell'amore sconfinato del Crocifisso. La riconoscenza deve manifestarsi in atti di solidarietà e di accoglienza. Noi siamo invitati ad adorare la Croce esprimendo con un bacio tutta la nostra gratitudine, per quanto da essa abbiamo ricevuto, e per essere solidali con quanti ancor oggi soffrono e amano. Oggi tutti siamo invitati a fare un gesto di tenerezza verso Gesù che ci ha salvato. Baciando Cristo crocifisso baciamo le ferite luminose del corpo del Signore che ci hanno guariti dai nostri peccati, ma anche tutte le ferite del mondo, tutte le ferite dell'umanità, tutte le nostre ferite, che Gesù Cristo è venuto a lenire e a sanare. baciamo tutti quelli che ci hanno fatto del male perché il sangue di Cristo ha abbattuto il muro dell'inimicizia ed ha riconciliato tutti gli uomini con Dio e fra di loro.

mons. Michele Pennisi: