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Amati nella debolezza

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Nella seconda domenica di Pasqua, a cui è stata attribuita da San Giovanni Paolo II il nome di domenica della Divina Misericordia, la Chiesa ci presenta il Vangelo dell’incredulità di San Tommaso. L’incredulità, il dubbio, la paura che l’Annuncio della Resurrezione non sia vero, riguarda il combattimento della fede di noi tutti: spesso siamo bloccati da questa incredulità che ci costringe a vivere una vita priva di speranza, spesso triste e in ansia. Ci obbliga a cercare sicurezza nelle cose, nelle persone, nel possedere… Insomma, nel raggiungere qualcosa che possa in qualche modo farci sentire amati, riconosciuti, che ci faccia “essere”. La nostra vita è dominata da questa “paura”, che non ci consente di amare e quindi di trovare la felicità. Schiavi di questa paura, viviamo come Sansone, legati a una catena. Questo avviene nella vita di ognuno di noi senza Cristo. Anche in quella degli apostoli. Ecco perché Cristo, dopo la Resurrezione, quando appare ai discepoli sempre dice “Pace a voi” e “Non temete”.

E oggi in questa festa della Divina Misericordia, in questo giorno di Pasqua, viene annunciata una buona notizia: Gesù, di fronte all’incredulità di Tommaso, dinanzi anche alla nostra incredulità che troppe volte non ci ha consentito di fare scelte vere, di rischiare per lui, non si scandalizza. Gesù non lo sgrida ma ricompare nuovamente, solo per aiutarlo nei suoi dubbi: il Signore conosce infatti la sua debolezza, come conosce la nostra. E Tommaso, quando dopo otto giorni Gesù compare di nuovo solo per lui, non ha più bisogno di mettere la mano nel suo fianco per credere: si è sentito amato da Gesù nella sua debolezza. Ora può seguirlo, ora può annunciare la vittoria di Cristo nella sua vita, annunciare l’Amore gratuito e senza condizioni che ha sperimentato di persona. Tommaso ha incontrato Cristo, ha scoperto la gratuità, la misericordia, il perdono. Così anche noi, oggi, dinanzi alla pazienza di Cristo, possiamo accogliere questo annuncio di amore e divenire come Tommaso. Credere al suo amore.

La tua vita allora diverrà una testimonianza di questa verità: non più un discorso teorico ma le tue scelte di vita mostreranno che si è avverata in te la vittoria sulla paura di non sentirsi amato perché hai sperimentato l’amore di Cristo, proprio come Tommaso: la vittoria della vita sulla morte. Ecco che ora potrai perdonare, accettare le difficoltà di ogni giorno, le ingiustizie sul lavoro, amare tuo figlio nella sua debolezza…Insomma non avrai più bisogno di cambiare gli altri e di essere amato da loro, ma gli amerai tu nella loro debolezza: perché avrai in te la vita eterna donata da Cristo, che nessuno potrà più toglierti. Questa è la Pasqua.

mons. Antonio Interguglielmi: