C’è qualcosa che non va nelle molte utenze di servizi, e nel settore di cui le famiglie non possono fare a meno, immersi come sono nella realtà moderna attuale. Telefonia fissa (che ormai non interessa praticamente a nessuno se non per l’uso del Wifi), telefonia mobile, canali televisivi in streaming, gli acquisti on line e diversi altri servizi al consumatore, nel corso di questi mesi di pandemia, hanno vissuto e stanno vivendo un periodo d’oro. Infatti sono state tra le poche attività che hanno incrementato notevolmente i loro affari.
Le persone rimaste a casa o per lo smart working, o perché costretti a restare a casa con i pochi svaghi offerti dalla informazioni in internet, o dai documentari vari e film offerti in streaming, o dagli acquisti presso i colossi web per la difficoltà all’acquisto nel commercio tradizionale, ha permesso alle società attive in questi settori di incrementare gli affari come mai era accaduto. Ma la pandemia ha consentito loro anche di sfuggire alle loro responsabilità di assistenza o addirittura, nei fatti, di rendere conto di disservizi quando non di veri e propri abusi. Merci pagate e mai giunte al domicilio del compratore, aumenti del costo delle bollette per servizi mai chiesti, pubblicità ingannevole e conseguenti costi in più non previsti, hanno potuto in questi mesi svilupparsi senza che queste società ne rispondesse. Infatti era già difficile prima della pandemia contattare i servizi di assistenza delle rispettive società, tutti ormai affidati alle chiamate telefoniche. Con la scusa della crisi sanitaria, i consumatori non hanno potuto collegarsi ai call center perché a tuttora non sono attivi.
Dunque i cittadini sono abbandonati a se stessi, senza che le autorità abbiano dato segni di esistere. Ma su questi temi non esiste neanche l’informazione in generale. Eppure la loro agitazione aumenta ogni giorno, ma non sui guai dei cittadini; così come succede nella politica. Sarebbe interessante inaugurare un’inchiesta pubblica per capire il perché. Ma sarebbe molto risolutivo trovare altre strade pe far cessare condizioni così svantaggiose per i cittadini.
E se anche in Italia ci affidassimo alla forza deterrente contro gli abusi delle grandi società alla ‘class action’ come negli Stati Uniti? Sono convinto che per noi sarebbe una grande occasione: intessere ricorsi giudiziari di singoli utenti in modo tale che se uno di essi ottenesse giustizia, tutti coloro colpiti dalle stesse ingiustizie, avrebbero diritto a fruire degli stessi indennizzi previsti dalla sentenza ottenuti da un solo ricorrente. Sicuramente la posta in gioco che potrebbe abbattersi sulle grandi società, consiglierebbe loro di garantire un profilo di rapporto con i consumatori più cauto e leale a causa di una posta economica molto grande anche per chi possiede grandissimi capitali che consente loro di avere grandi protezioni.