Ora è proprio il caso di dirlo, in Europa (per nostra fortuna), c’è un nucleo di classe dirigente disposta a reagire alla situazione difficile, quando non grottesca, che diversamente potrebbe ipotecare irrimediabilmente il nostro futuro. Erano anni che le persone di buon senso, capaci di interpretare i cambiamenti tumultuosi che stanno avvenendo nel mondo, si chiedevano se ci fosse ancora nel vecchio continente una presenza autorevole e motivata di persone con responsabilità in grado di scegliere con coraggio le vie migliori, per darci vigore politico ed economico.
L’Europa è sembrata talvolta una massa informe di Paesi che pensava ognuno ai fatti propri. È apparsa spesso come un pugile suonato, incapace di reagire come un tutt’uno alle decisioni di Trump sui dazi, del tutto immobile sulle scorribande di potenze straniere nei pressi dei suoi confini, inesistente nella diplomazia internazionale, insensibile alle interferenze straniere nella politica europea, incapace di avere una strategia economica. Ma la svolta in questo ultimo mese c’è e si vede. Man mano si è compresa la posta in gioco per il Vecchio continente potenzialmente alla deriva, a causa degli ultimi colpi di maglio della pandemia, ecco che il quadro di rifermento di protezione economica, è cresciuto giorno per giorno: dai provvedimenti della Bce, agli investimenti sulla sanità per i Paesi colpiti, ai prestiti per imprese e lavoratori, alla progettazione degli Eurobond per 500 miliardi per finanziare in larga parte con fondi diretti EU a favore dei paesi per investimenti nel digitale e nelle politiche per l’ambiente. Le somme complessive che si stanno stanziando equivalgono a quelle statunitensi, dato che dovrebbe rassicurare e inorgoglire ognuno di noi.
Va sottolineato che gli Eurobond sono importanti sia per il valore economico che rappresenterà ma anche per gli sviluppi politici che provocherà. A garanzia di questi bond, si decideranno tasse sulle plastiche, sulle grandi imprese, sul carbon tax, sul digital tax, sulle vendite on line delle grandi compagnie sinora esenti da tasse. Se l’annuncio di tasse europee si compie, si dovesse compiere, sarà il primo passo grandioso per la costituzione degli Stati Uniti d’Europa. C’è solo da sperare che ora gli italiani tutti si stringano tutti insieme, per assicurare al nostro popolo una speranza concreta, abbandonando velleitarismi, propaganda del nulla, sostenendo autonomia e rinascita della nostra vecchia e gloriosa Europa.