Oggi comincia la fase 2. Vuol dire che si entra in un’esperienza certamente collegata alla prima, ma che comunque volge a trasferirsi in altra dimensione. In verità già da un paio di giorni si avverte un cambiamento nel modo di comportarsi di buona parte delle persone. Terminata la giornata del primo maggio, prima del quale le autorità avevano annunciato sarebbe stato molto sorvegliato in ogni dove, poi l’altro ieri ed ieri, le strade delle città hanno un movimento diverso da quello conosciuto negli ultimi due mesi.
Stanchi dall’isolamento, molti si sono riversati nelle strade e le forze dell’ordine, che eravamo abituati a vederli dalle finestre pattugliare notte e giorno le strade, si sono sostanzialmente man mano dileguate. Credo che nei prossimi giorni, se non si vuole incorrere in errori marchiani, bisogna che il messaggio insistente da dare alla popolazione è di mettere a frutto i sacrifici fatti, rispettando rigorosamente le distanze tra persone, utilizzando tutte le precauzioni imparate sinora, utilizzando tutti gli strumenti ausiliari adoperati sinora, e comunque di uscire da casa solo per esigenze importanti. Credo che le forze dell’ordine così diligentemente ed efficacemente impiegate nel controllo del territorio, addirittura dovranno rafforzare i loro compiti ispettivi.
Insomma, se nella prima fase è stato più semplice vigilare, con le città più frequentate sarà necessario un controllo più costante e più esteso; servirà da deterrente per mantenere una condotta compatibile con la convivenza vigile, con il coronavirus ancora in mezzo a noi. Dunque la garanzia che dovranno dare i responsabili delle istituzioni e i loro strumenti operativi dovrà essere doppia persino al periodo della prima fase. Purtroppo le forze politiche non stanno dando il meglio di se stessi dividendosi su tutto: regioni contro governo centrale, comuni contro regioni. Prendono una linea a secondo dello schieramento politico che governa la singola amministrazione: l’esempio che stanno dando è davvero molto scoraggiante, anche perché non si fa neanche mistero che questo agire delle istituzioni locali in ordine sparso, dovrà essere funzionale alla caduta del governo in carica. Ora aldilà delle opinioni che ciascuno di noi può avere, e del merito e demerito del governo, credo che ogni persona di buon senso non possa che auspicare che in momenti così gravidi di preoccupazioni, si dovrebbe fare fronte comune per il bene della comunità italiana. Questa opinione basica per una comunità, non è un punto qualsiasi: da questa consapevolezza discende la efficacia della gestione di questa seconda fase che inizia, ed anche qualsiasi piano di rilancio l’economia. Da parte nostra non possiamo che sperare che le persone più responsabili del paese si facciano sentire vigorosamente per riportare la situazione ad una condizione politica più accettabile e decorosa.