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Dobbiamo essere uniti come una vera Comunità

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Il dramma del coronavirus, sta condizionando ciascuno di noi: probabilmente da dopo la seconda guerra mondiale, gli italiani non vivevano una situazione percepita tanto grave. D’altronde non si è abituati da decenni e decenni ad avere problemi seri come quello che stiamo vivendo, i cui risvolti ed esiti non conosciamo. Dunque le persone vivono in grande apprensione, si predispongono naturalmente a uscire di casa solo per le necessità; d’altro canto tutte le attività pubbliche che presuppongono assembramenti di persone, comprese, gli asili per bambini, scuole ed università, qui e là, si sente dire che sospendono il loro esercizio nelle realtà territoriali più esposte. Sia chiaro, abbiamo fiducia nella scienza, nelle nostre strutture sanitarie, nei nostri medici e scienziati, ma la situazione è inedita e questo è motivo di ulteriore preoccupazione.

Abbiamo fiducia anche nella Provvidenza che ci toglierà dai soliti guai provocati da noi stessi, ma intanto rimaniamo in attesa di sviluppi. Ma in questi tristi casi ci sono anche persone prive di scrupoli: si è saputo che già sono all’opera. Si recano a casa delle persone soprattutto anziane ed approfittando del clima di apprensione, si spacciano per operatori sanitari mobilitati per verificare la loro salute con dei tamponi faringei, per poi derubarli. Sciacalli! Ma la mancanza di scrupoli la vediamo in opera anche in altri ambienti, e questo fa molto male. Ogni tanto vediamo qualche giornale addebitare al Governo responsabilità circa la diffusione del virus, ed ancora peggio notiamo qualche politico che si macchia di comportamenti inqualificabili della stessa natura. Certamente non sta a me difendere il Governo, ma in queste situazioni di emergenza nazionale, ciascuno dei cittadini, e vale ancor più per la cosiddetta classe dirigente, deve stringersi compatto attorno alle istituzioni pubbliche. Questo ci hanno insegnato le più belle pagine della nostra storia, questo ci hanno insegnato con il loro buon senso i nostri avi. Insomma dobbiamo essere una vera Comunità!

Raffaele Bonanni: