Le notifiche alle piattaforme, la rimozione di contenuti illeciti, favorire l’individuazione degli autori di reato e del luogo dove è stato commesso il reato, l’istituzione di un’Autorità garante dei diritti degli utenti della rete e di protezione dei minori. Sono le 5 proposte di Terre des Hommes presentate durante l’incontro “Violenza online”.
Ore 10: le proposte di #riforma normativa di #TerredesHommes per la tutela dei minori da #reationline.
Interverranno la Ministra @elenabonetti, istituzioni, #Facebook, #TikTok, esperti giuristi, modera #BeppeSevergnini
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I Social Network nuovi protagonisti della protezione dei minorenni?”, da cui è emerso che i ragazzi e le ragazze hanno paura del web, perché si sentono poco protetti dai suoi rischi. Eppure, dal 2016 al 2021 l’80% dei procedimenti penali per discorsi di odio è finito con una archiviazione o una assoluzione.
Una ricerca della World Wide Web Foundation riporta che – è stato ricordato da terres des Hommes – il 52% delle adolescenti e giovani donne di 180 Paesi ha subito molestie e abusi online. In Italia l’Osservatorio indifesa, condotto ogni anno da Terre des Hommes e OneDay Group, conferma che 7 ragazzi su 10 dichiarano di non sentirsi al sicuro quando navigano in rete e soprattutto le femmine sono spaventate dai rischi di subire molestie e abusi. Diffamazioni, hate speech, sfide pericolose on line, a volte mortali, fenomeni difficili da individuare e da punire.
Le 5 proposte Terre des Hommes
Le 5 proposte, elaborate da un team di esperti legali, riporta TgCom24, chiedono che: si istituisca quale prestazione obbligatoria delle piattaforme un canale di contatto telematico attraverso il quale qualsiasi persona, ente, o autorità possa notificare la presenza sulla piattaforma di contenuti ritenuti illegali o inviare qualsiasi altra comunicazione di natura legale.
Si renda effettivamente perseguibile l’autore del reato, identificandolo nei casi previsti dalla legge. La collaborazione con le autorità procedenti dovrà essere considerata una prestazione obbligatoria delle piattaforme con relative sanzioni amministrative in caso di inadempimento.
Sia individuata con certezza, anche per i reati commessi via social, la relativa giurisdizione, intendendosi in ogni caso commesso nel territorio dello Stato il reato posto in essere mediante l’impiego di sistemi informatici o telematici in danno di persona offesa che su tale territorio abbia la residenza, la dimora o il domicilio.
Sia individuata con certezza anche la competenza territoriale dei reati commessi attraverso la rete, analogamente a quanto previsto per quelli commessi attraverso trasmissioni televisive o radiofoniche, la competenza dovrà essere determinata con riferimento al luogo di residenza della persona offesa dal reato.
Si istituisca un’Autorità Garante dei Diritti degli Utenti della Rete e di Protezione dei Minori per rendere più effettiva la protezione dei minori nei casi in cui esiste oggi un vuoto di tutela.