Violata la tregua in Sudan. Nel corso della notte nella parte meridionale della capitale Khartoum si sono svolti scontri e attacchi aerei nonostante fosse in vigore uno stop alle armi di una settimana tra esercito e paramilitari per consentire il passaggio di civili e aiuti umanitari in Sudan.
Dal 15 aprile, la guerra tra l’esercito del generale Abdel Fattah al-Burhane e i paramilitari delle Forze di supporto rapido (FSR) del generale Mohamed Hamdane Daglo ha provocato un migliaio di morti e più di un milione di sfollati e profughi.
L’Onu teme una ‘crescente etnicizzazione del conflitto in Sudan’
Quello in Sudan è un conflitto dalla “crescente etnicizzazione” con rischi per l’intera regione della nazione: lo ha detto l’inviato speciale dell’Onu nel Paese africano, Volker Perthes, parlando al Consiglio di sicurezza a ridosso del cessate il fuoco di una settimana fissato da stasera tra l’esercito e i paramilitari per consentire l’assistenza umanitaria ai civili. “La crescente etnicizzazione del conflitto rischia di espandersi e di prolungarsi con implicazioni per la regione”, ha sottolineato l’inviato dell’Onu.
Perthes ha avvisato che dallo scorso mese ci sono segnali di scontri che minacciano di spaccare il Sudan lungo linee etniche e comunitarie. Tali violenze sono cresciute di recente, ha proseguito. “In alcune parti del Paese, i combattimenti tra i due eserciti o le due formazioni hanno riacceso tensioni comunitarie o provocato conflitti tra comunità”, ha precisato Perthes, aggiungendo che “segnali preoccupanti di mobilitazione tribale sono stati segnalati in altre parti del Paese, in particolare nel Kordofan meridionale”.
Fonte: Ansa