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Ventitré anni da sacerdote degli ultimi: auguri don Aldo

Sono passati ventitré anni dal giorno dell’Ordinazione Presbiterale del nostro caro don Aldo Buonaiuto, fondatore di In Terris. Nel giorno dell’Immacolata Concezione celebrava la sua prima Santa Messa con accanto la sua famiglia e con la presenza della nonna, figura importante – come lui stesso racconta – per averlo accompagnato con grande passione alla vita cristiana fin da piccolo. Anche la testimonianza dei suoi genitori è stata molto efficace coinvolgendolo nel percorso dell’Unitalsi, donandosi ai più sofferenti.

L’incontro che lo porterà alla vita religiosa avverrà proprio in un treno bianco verso Lourdes conoscendo i monaci benedettini di San Silvestro a Fabriano. Don Aldo verrà formato dal mondo monastico e da quello accademico del Pontificio Ateneo di San Anselmo e poi specializzandosi in Antropologia Teologica.

Il secondo grande incontro che modificherà tutto il suo modo di essere sarà quello con il Servo di Dio don Oreste Benzi, fondatore dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Don Aldo accompagnerà fino all’ultima ora il grande “apostolo della carità”.

In questi 23 anni si spende per il recupero delle donne vittime di tratta e nella Giovanni XXIII coordina il numero verde nazionale per soccorrere le vittime delle sette. È in diocesi direttore dell’ufficio migranti prodigandosi nell’accogliere i profughi. È parroco di San Nicoló e sacerdote esorcista della Diocesi. Il Santo Padre lo ha scelto nel 2016 tra i Missionari della Misericordia, alcuni sacerdoti nel mondo nominati esclusivamente dal Papa e ai quali è stata data personalmente la facoltà di perdonare i peccati riservati alla Sede Apostolica. Ha pubblicato numerosi libri sui temi sociali e nel 2019 pubblica “Donne Crocifisse” con la prefazione di Papa Francesco.

La redazione di In Terris lo ringrazia per la disponibilità e il tempo che trova anche come giornalista a seguire questo nostro spazio di informazione che don Aldo ha realizzato pensandola anche come una delle sue opere sociali coinvolgendo persone bisognose di essere impegnate e valorizzate.

Manuela Petrini: