Nuove indagini sull’efficacia della vaccinazione contro il papillomavirus umano (Hpv) hanno evidenziato che è efficace nel prevenire lo sviluppo di diversi tipi di cancro: non solo quello alla cervice uterina, ma anche quello alla testa e al collo negli uomini.
La vaccinazione contro il papillomavirus umano (Hpv) è efficace nel prevenire lo sviluppo di diversi tipi di cancro causati dall’Hpv: non solo il tumore alla cervice uterina, ma in particolare anche il cancro alla testa e al collo nei maschi. Lo evidenzia un nuovo studio, presentato al Congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco), che ha incluso un campione di 5.458.98 persone negli Usa di cui 949.249 vaccinati per l’Hpv. Finora, studi precedenti hanno dimostrato che il vaccino Hpv è efficace nel ridurre il rischio di cancro alla cervice uterina, tuttavia vi erano prove limitate che collegavano il vaccino a una ridotta probabilità di sviluppare altri tumori Hpv-correlati dall’introduzione della prima versione del vaccino nel 2006. Secondo lo studio, i maschi vaccinati per l’HPV avevano un rischio inferiore di sviluppare tutti i tumori correlati all’Hpv (3,4 casi per 100.000 pazienti vaccinati contro 7,5 per 100.000 non vaccinati), nonché un minor rischio di sviluppare tumori della testa e del collo rispetto ai maschi non vaccinati (2.8 casi per 100.000 vaccinati rispetto a 6,3 per 100.000 non vaccinati).
Le donne vaccinate per l’Hpv avevano un rischio inferiore di sviluppare il cancro cervicale: 7,4 casi per 100.000 pazienti vaccinate contro 10,4 ogni 100.000 non vaccinate. Avevano anche un rischio minore di sviluppare tutti i tumori correlati all’Hpv rispetto alle donne non vaccinate (11,5 casi per 100.000 pazienti vaccinate contro 15,8 ogni 100.000 non vaccinate). “Questo studio mostra che nei ragazzi e negli uomini in particolare, la vaccinazione diminuisce il rischio di tumori orofaringei della testa e del collo correlati all’Hpv. La vaccinazione Hpv è cioè prevenzione anti cancro”, afferma Glenn Hanna dell’istituto Dana-Farber Cancer. Tuttavia, “i Centers for desease control hanno rilevato che nel 2022 meno del 60% dei ragazzi di età tra 15 e 17 anni era stato vaccinato per l’Hpv, suggerendo che gran parte della popolazione è più vulnerabile all’infezione da Hpv e, di conseguenza, più vulnerabile allo sviluppo di tumori correlati. Individuare interventi efficaci che aumentino i tassi di vaccinazione contro l’Hpv è fondamentale per ridurre il carico eccessivo di cancro“, conclude Jefferson DeKloe, autore principale dello studio e ricercatore presso la Thomas Jefferson University.
Fonte: Ansa
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