Unicef: “24 bambini morti in attacchi nel sud del Libano”

L'Unicef esorta tutte le parti coinvolte nel conflitto in Libano a rispettare il diritto internazionale umanitario e a garantire la protezione dei civili e degli operatori umanitari, chiedendo un'immediata de-escalation

La missione Unicef in Libano. Foto: © Valerio Bispuri per Unicef Italia

Catherine Russell, direttrice generale dell’Unicef, ha lanciato un allarme riguardo all’ondata di attacchi mortali in Libano e Israele, che ha causato la morte di almeno 24 bambini nel sud del Libano. La situazione è critica, con oltre 1.200 persone ferite, inclusi molti bambini e donne, e migliaia di famiglie sfollate. Russell ha evidenziato anche l’aumento del disagio psicologico tra i bambini a causa dei bombardamenti e dei raid aerei, ormai parte della loro quotidianità.

Unicef: “Almeno 24 bambini sono morti nel sud del Libano”

“Sono profondamente allarmata dall’ondata di attacchi mortali in corso in Libano e in Israele, che ieri avrebbero causato la morte di almeno 24 bambini nel sud del Libano. L’intensificarsi della violenza rappresenta una pericolosa escalation per i civili della zona”. E’ l’allarme lanciato oggi da Catherine Russell, direttrice generale dell’Unicef, specificando che il numero dei bambini morti è purtroppo aggiornato solo alla sera di lunedì 23 settembre. “Secondo il Ministero della Sanità libanese, lunedì sono state ferite più di 1.200 persone, tra cui bambini e donne. Un numero ancora maggiore di bambini è in pericolo, con migliaia di famiglie sfollate dalle loro case e attacchi alle infrastrutture civili. Sono stati segnalati livelli allarmanti di disagio psicologico tra i bambini di entrambi i Paesi, derivanti non solo dal loro improvviso spostamento, ma anche dalla raffica di bombardamenti e raid aerei che sono diventati la loro realtà quotidiana per quasi un anno”. Unicef lancia un appello: “tutte le parti devono rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario di proteggere i civili, le infrastrutture civili, gli operatori umanitari e il personale medico. Ciò include di facilitare gli spostamenti sicuri dei civili in cerca di sicurezza. L’Unicef chiede con urgenza un’immediata de-escalation”.

Fonte: Ansa