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Ucraina e Russia: distanza incolmabile nelle trattative di pace

L'Ucraina ribadisce la sua disponibilità a negoziare con la Russia chiedendo un accordo di pace conforme al diritto internazionale. Ma la Russia non sembra disposta a negoziare se non alle sue condizioni di resa totale di Kiev. Lo riporta l'Istituto per lo studio della guerra (Isw)

La guerra in Ucraina giunge al giorno 874. Zelensky ha detto di essere favorevole alla partecipazione di Mosca al prossimo summit per la pace. Ma, da parte sua, il Cremlino ha risposto: “Il primo summit di pace non era affatto un summit di pace, quindi bisogna capire cosa il presidente ucraino abbia in mente”. Per l’Istituto per lo studio della guerra (Isw) statunitense, la Russia punta solo alla piena resa dell’Ucraina.

Cremlino: “Summit pace? Da capire cosa intenda Zelensky”

“Il primo summit di pace non era affatto un summit di pace, quindi bisogna capire cosa” il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “abbia in mente” quando parla di secondo summit di pace: lo ha detto il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, commentando il fatto che Zelensky si è detto favorevole alla partecipazione della Russia al prossimo summit sulla pace. Lo riporta la Tass.

Isw: “La Russia vuole solo la piena resa di dell’Ucraina”

L’Ucraina continua a dimostrare la sua volontà di negoziare con la Russia alle sue condizioni, con richieste per un accordo di pace conformi al diritto internazionale: in diretto contrasto con la riluttanza della Russia a impegnarsi in negoziati che si concludano con qualcosa di diverso dalla piena resa di Kiev. Lo scrive l’Istituto per lo studio della guerra (Isw). Il centro studi statunitense ricorda che ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto favorevole alla partecipazione della Russia al prossimo summit sulla pace. Tuttavia, sottolineano gli esperti di Isw, le recenti dichiarazioni del Cremlino continuano a dimostrare che la Russia è inflessibile sui negoziati e non parteciperà a un secondo vertice di pace perché i suoi termini non sono accettabili date le richieste di Mosca.

La distanza nelle trattative di pace resta incolmabile

“Le richieste dell’Ucraina sul ritiro completo della Russia dal territorio occupato sono previste dal diritto internazionale e sono quindi ragionevoli – si legge nel rapporto -. Tuttavia, le richieste della Russia per la completa capitolazione dell’Ucraina e la continua occupazione russa del territorio ucraino sono e sarebbero violazioni del diritto internazionale”. Inoltre, l’Isw continua a ritenere che le richieste di Vladimir Putin per la capitolazione dell’Ucraina permetterebbero alle forze russe e alle amministrazioni di occupazione di continuare le loro campagne deliberate e su larga scala di pulizia etnica nell’Ucraina occupata. Il completo ripristino dell’integrità del territorio ucraino è quindi necessario per liberare il popolo ucraino dalle minacce russe. “Accettare qualsiasi cosa tranne la liberazione del suo popolo da parte dell’Ucraina è un implicito sostegno all’occupazione illegale di oltre cinque milioni di ucraini da parte della Russia”, conclude l’Isw.

Fonte: Ansa

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