Il Festival della Canzone Cristiana, il cui Direttore artistico è Fabrizio Venturi e il Direttore della Comunicazione è il giornalista Biagio Maimone, è stato – come più volte annunciato – in Ucraina per consegnare il proprio messaggio di Pace. La prima tappa della missione “Per la Pace” del Festival della Canzone Cristiana è stata la Città di Ipin, distrutta dagli attacchi delle forze russe, la quale dista 7 chilometri dalla capitale. La sera del 2 giugno 2023, a Kiev, nel rifugio dell’Hotel Intercontinental, Venturi e Maimone hanno partecipato alla Festa della Repubblica Italiana, organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Kiev. Il giorno successivo, l’équipe della missione “Per la Pace” del Festival della Canzone Cristiana ha fatto visita all’Ospedale Pediatrico Kyiv Regional Children’s Hospital.
Volodymyr Zelensky, in occasione della sua visita in Italia, ha incontrato il Papa, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la Premier Meloni ed ha invitato “tutti i leader politici italiani e i rappresentanti della società civile” a visitare l’Ucraina, dicendo loro: “Quando vedrete quello che ha fatto una sola persona, quello che ha fatto Putin, capirete perché noi ci opponiamo a questo male”. Sono stati gli Organizzatori del Festival della Canzone Cristiana i primi italiani, dopo le parole di Zelensky, a raggiungere l’Ucraina e lo hanno fatto il giorno in cui, in Italia, si è celebrata la Festa della Repubblica e, nel contempo, la Democrazia.
Mons. Giovanni D’Ercole, Vescovo emerito di Ascoli Piceno, ha sostenuto la missione cristiana del Festival della Canzone Cristiana con queste parole: “Sono con voi unito in stretta comunione e la mia preghiera vi accompagna. Abbracciate quanti soffrono e incoraggiate ogni tentativo sincero che ricerca la pace. Solo la pace può dare speranza al mondo. Per noi cristiani la pace è Gesù e quindi portate a tutti la parola e il massaggio di Gesù”.
Il Direttore artistico del Festival della Canzone Cristiana Fabrizio Venturi ha dichiarato: “È stata un’iniziativa di pace, la cui finalità è stata quella di collegare la pace alla commemorazione della nascita della Repubblica Italiana, che ha reso l’Italia una nazione democratica, foriera di Pace e di Democrazia. É stata l’occasione per creare un ponte tra due nazioni amiche, legate dal desiderio di far vivere un mondo libero dall’oppressione e dalla crudeltà della guerra, in cui regni il dialogo. Si è voluto, inoltre, portare al popolo ucraino un messaggio cristiano di speranza, così come vuole Papa Francesco. Ho visto l’orrore della guerra negli occhi dei bambini e delle donne e, nel contempo, ho constatato il loro fervido desiderio di ricostruire, di ritornare a vivere. Macerie di case distrutte, occhi spaventati, sirene che suonano di notte e la corsa per rifugiarsi nei bunker: è questo lo scenario! Ho girato la città di Kiev, animata da persone che vogliono vivere, ma anche pervasa da uno strano clima, che anche io ho vissuto. Ho stretto la mano a tante persone: militari, medici, persone in prima linea, che ogni giorno affrontano la paura, le quali, con caparbio coraggio, si impegnano per resistere alla devastazione della guerra. Ho visto tante donne andare a fare la spesa, andare a lavorare. Ho ricordato quando, nonostante la paura di essere contagiati dal covid, con un insolito spirito di sopravvivenza, uscivamo di casa per acquistare i beni di prima necessità e per svolgere le attività ritenute indispensabili. La voglia di vivere prevale sempre nelle più dolorose e atroci circostanze!“.
Il giornalista Biagio Maimone ha voluto sottolineare: “Sono convinto che la parola cristiana sia l’unica arma che possa opporsi ad ogni guerra e divisione. Faccio parte dell’Associazione ‘Bambino Gesù del Cairo’ Onlus, il cui Presidente è Monsignor Gaid Yoannis Lahzi, già Segretario personale di Papa Francesco, impegnato ad aiutare bambini orfani, malati ed abbandonati in Egitto. Desidero, proprio per tale motivo, con umiltà, veicolare, attraverso questa missione del Festival della Canzone Cristiana, il messaggio di pace di Papa Francesco, che è, indubbiamente, il ‘Papa della Pace’. Lo ha dimostrato realizzando ‘La Casa della Famiglia Abramitica’, che è stata inaugurata, a Abu Dhabi, il 16 febbraio 2023. Essa racchiude, infatti, in un unico sito, una Moschea, una Chiesa e una Sinagoga, edificate per vivere accanto, nel rispetto reciproco delle proprie differenze religiose. Tale progetto è scaturito dal Documento “Sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune”, sottoscritto da Sua Santità Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb. Credo che aver unito tre religioni diverse – evento mai verificatosi – significhi unire il mondo intero nel rispetto delle differenze.
La Casa Abramitica rappresenta un simbolo di pace, con cui Papa Francesco ha voluto dimostrare al mondo intero la coesistenza pacifica delle differenze, le quali hanno la possibilità di interagire, in modo costruttivo, attraverso il dialogo. Anche il popolo russo e quello ucraino trarranno vantaggio dal dialogo e non certamente dalla guerra, arricchendosi vicendevolmente di scambi culturali, economici e religiosi, per poi irradiare i loro valori nell’ intero universo.
Potrà essere un nuovo modello economico, politico e sociale quello a cui daranno vita, fondato sulla Pace e sul Dialogo, dal quale spontaneamente potrà sorgere quel tanto agognato miglioramento dell’esistenza umana. Sarebbe – senz’altro – encomiabile il fatto che la stampa italiana sostenesse questa iniziativa che reca con sé un messaggio spirituale rivolto ad unificare differenze e modi diversi di intendere la politica. Solo l’unità che rispetta le diversità può realizzare il raggiungimento di obiettivi ritenuti irraggiungibili, in quanto essa rispetta la dignità insita nell’identità umana, a qualsiasi popolo si appartenga”.