Nel Mediterraneo centrale, la nave Ocean Viking di Sos Mediterranee ha soccorso 25 migranti sopravvissuti su un gommone partito dalla Libia. I sopravvissuti, provenienti da Zawiya, sono stati alla deriva per 7 giorni dopo che il motore del gommone si è guastato a 3 giorni dalla partenza, lasciandoli senza acqua e cibo. Raccontano che almeno 60 persone, inclusi donne e un bambino, sono morte durante il viaggio.
Ocean Viking soccorre 25 migranti, almeno 60 i morti
Sarebbero almeno 60 i migranti morti su un gommone partito dalla Libia e diretto in Italia. È quanto hanno raccontato i 25 sopravvissuti all’equipaggio della Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranee, che ieri li ha soccorsi nel Mediterraneo centrale. “I sopravvissuti sono partiti da Zawiya, in Libia, 7 giorni prima di essere salvati – scrive la Ong in un tweet – Il motore si è rotto dopo 3 giorni, lasciando la barca alla deriva senza acqua e cibo. I sopravvissuti dicono che almeno 60 persone sono morte durante il viaggio, tra cui donne e almeno un bambino”. Due dei 25 sopravvissuti soccorsi dalla Ocean Viking sono stati evacuati dalla Guardia Costiera italiana nel corso della notte e trasportati in ospedale in Sicilia : i due, secondo quanto afferma Sos Mediterranee, sono svenuti a bordo della nave e il personale medico a bordo non è riuscito a rianimarli. E’ così scattata la procedura di evacuazione medica da parte della Guardia Costiera.
Migranti: ancora sbarchi a Lampedusa, arrivati 217
Altri 217 migranti, soccorsi dalla motovedetta della Capitaneria e dal pattugliatore della guardia di finanza, sono sbarcati a Lampedusa dove, durante la notte, erano già arrivati in 107. Un primo gruppo, composto da 45 tunisini e siriani, compresi sei minorenni e quattro donne, è stato agganciato mentre navigava su un natante di 8 metri dopo essere partiti da Chebba, in Tunisia. Il secondo, con 45 persone a bordo, tra bengalesi, pakistani, eritrei e sudanesi, è partito invece da Zuara in Libia. Stesso punto di partenza dal quale hanno iniziato il viaggio altri 127 migranti, compresi due minorenni e tre donne, che hanno dichiarato di essere sudanesi, marocchini, bengalesi, pakistani, siriani, egiziani e indiani. Anche loro sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola che adesso ospita 324 persone.
Fonte: Ansa