Il leader del Sudan ha dichiarato un cessate il fuoco “unilaterale” ieri sera, primo giorno della festa musulmana dell’Eid al-Adha. Il 15 aprile sono scoppiati combattimenti tra l’esercito sudanese e le RSF nella capitale Khartoum e dintorni.
L’appello alla Nazione
Il leader de facto del Sudan e capo delle sue forze armate ha dichiarato un cessate il fuoco “unilaterale” ieri sera, primo giorno della festa musulmana dell’Eid al-Adha. Lo scrive l’agenzia turca Anadolu.
In un discorso alla televisione di Stato, Abdel Fattah al-Burhan ha affermato che il mondo intero sta assistendo a quanto accaduto nella capitale Khartoum, Ubaid, Zalin e Nyala e agli eventi di Junaynah, che potrebbero essere un crimine di pulizia etnica e genocidio. Affermando che le forze armate hanno adempiuto alle proprie responsabilità contro questa “cospirazione infida”, Burhan ha ringraziato il popolo sudanese.
Burhan ha affermato che il comandante delle forze paramilitari di supporto rapido (RSF), Mohamed Hamdan Dagalo, noto anche come Hemedti, in conflitto con l’esercito dal 15 aprile, vuole fondare il proprio governo “sui resti e sui teschi dei sudanesi .” Ha ribadito poi che le forze armate sono disposte a cedere il potere a un governo civile guidato dal popolo sudanese. Dagalo ha anche dichiarato un cessate il fuoco “unilaterale” alla vigilia e al primo giorno di Eid.
Il 15 aprile sono scoppiati combattimenti tra l’esercito sudanese e le RSF nella capitale Khartoum e dintorni. Più di 600 persone sono state uccise e migliaia ferite. Negli ultimi mesi si era fomentato un disaccordo tra l’esercito sudanese e le RSF sull’integrazione delle RSF nelle forze armate, condizione chiave dell’accordo di transizione del Sudan con i gruppi politici. Il Sudan è senza un governo funzionante dall’ottobre 2021, quando i militari hanno destituito il governo di transizione del primo ministro Abdalla Hamdok e dichiarato lo stato di emergenza con una mossa denunciata dalle forze politiche come un “colpo di stato”. Il periodo di transizione del Sudan, iniziato nell’agosto 2019 dopo la cacciata del presidente Omar al-Bashir, doveva concludersi con le elezioni all’inizio del 2024.
Fonte: Ansa