Dopo ore di lavoro, e qualche tensione iniziale egregiamente gestita dalla Polizia di Stato, sono terminate le operazioni di sgombero nell’area del rave party di Modena. Gli agenti, con caschi e scudi, sono rimasti all’esterno del capannone mentre alcuni di loro trattavano con gli organizzatori.
Ieri il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, aveva dato mandato al prefetto di Modena e al capo della polizia di “adottare ogni iniziativa per interrompere l’evento e liberare l’area al più presto”. I promotori dell’evento, al quale hanno partecipato migliaia di persone, avevano invece espresso l’intenzione di andare avanti fino a martedì.
Lo sgombero
Quando le forze dell’ordine si sono avvicinate al capannone, dopo un primo momento di tensione, molti dei ragazzi presenti hanno lasciato l’edificio e si sono riversati in autostrada con i loro mezzi. Altri hanno iniziato a smontare le casse e le strutture usate per il rave. Durante i controlli, gli agenti hanno identificato oltre 600 persone.
Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Matteo Salvini, ha subito commentato sui social: “Pugno duro contro droga, insicurezza e illegalità. È finita la pacchia”.
#Modena. #raveparty pic.twitter.com/etac2xGb7q
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) October 31, 2022
Polizia: “Edificio pericolante, va sequestrato”
Il rave party in un capannone abbandonato nella zona di Modena aveva preso il via sabato sera. Dopo qualche minuto di tensioni, le operazioni di sgombero – scrive TgCom24 – sono proseguite tranquillamente.
Le forze dell’ordine hanno imbastito una trattativa con i partecipanti al rave. “Non entriamo, siamo qui perché l’edificio è pericolante e va posto sotto sequestro. Non siamo qui per voi, ma per la struttura che è pericolosa. Non entriamo. Non ci interessa cosa fate, noi siamo a presidio della struttura”, ha detto un funzionario di polizia rivolgendosi ai partecipanti.