La Polizia di Stato ha voluto condividere un momento di gioia e formazione con bambini e ragazzi accorsi numerosi nel grande campetto da calcio presso il centro estivo dell’oratorio Carlo Acutis della parrocchia di San Nicolò di Fabriano (AN), guidata dal parroco don Aldo Buonaiuto. I bambini e gli educatori hanno assistito per circa due ore alle dimostrazioni delle varie specialità della Polizia di Stato della provincia di Ancona: il gruppo cinofili, gli artificieri, la stradale e la scientifica.Bimbi e ragazzi dai 3 ai 18 anni hanno potuto interagire e partecipare attivamente alle iniziative messe in campo dalla Polizia e hanno assistito alle dimostrazioni dei cani antidroga e del robot artificiere.
Le dimostrazione dei cani poliziotto
Grande entusiasmo ha prodotto in tutti l’esibizione del Gruppo Cinofili. Uno dei cani poliziotto, a fine dimostrazione, ha salutato i bambini lasciandosi accarezzare per la felicità di tutti i presenti. Il fine dell’evento è stato quello di educare divertendo e al contempo facendo conoscere gli strumenti e le modalità operative delle specialità del Corpo della Polizia di Stato. E soprattutto di educare alla legalità gli adulti di domani. Si tratta di un’importante iniziativa di prossimità voluta dal Questore di Ancona, Cesare Capocasa, che è intervenuto con un saluto ai presenti.
Tra i quali, oltre al parroco don Buonaiuto, anche il sindaco di Fabriano, Daniela Ghergo, che ha salutato tutti i presenti ringraziandoli per la bellissima iniziativa della Polizia e per l’importanza dell’impegno profuso da don Aldo a favore dei giovanissimi e delle loro famiglie. E il Commissario capo di Fabriano, Angelo Sebastianelli, insieme a diversi colleghi della Polizia di Ancona e Fabriano che sono stati accolti dai bambini con tanti applausi.
Il saluto del Questore di Ancona
“Quando vedete un poliziotto o una poliziotta, sappiate che è un vostro amico. Questi sono amici in più che voi avete sempre dalla vostra parte: per voi, per i vostri compagni, per i vostri genitori e per tutti quanti. Non pensate ai poliziotti come a persone estranee, ripeto, sono vostri amici. Vorrei che consideraste sempre i poliziotti in questi termini”, ha esordito il Questore dinanzi a circa 200 bambini. “Una raccomandazione che faccio a tutti voi che siete meravigliosi è di coltivare sempre l’amicizia, la solidarietà e l’inclusione tra di voi. Se siete solidali e amici tra voi, accadrà qualcosa di molto importante: vincerete la sfida contro il bullismo, il crimine, la mafia e l’illegalità. Dobbiamo insieme smontare i bulli, quelli che vi aggrediscono fisicamente e mentalmente. Questo centro estivo è una grande realtà: qui si costruisce davvero tanto. E’ una palestra fondamentale per essere sempre più uniti contro chi non vi vuole bene.
Ci sono persone che non si comportano come dovrebbero, non rispettano le regole. Accade sempre più spesso anche in rete, con il cyberbullismo. Che ha portato anche a dei drammi. Ma nel 2017 è nata una legge ad hoc, la prima a definire il cyberbullismo un crimine. Internet è una risorsa straordinaria, ma è fondamentale essere consapevoli dei rischi. La Polizia di Stato e le altre forze di polizia sono qui per educarvi e proteggervi. Se sentite di essere vittime di bullismo o cyberbullismo, parlatene con i vostri genitori e con la polizia, che sono i vostri amici. Segnalate il bullo: è l’unico modo per fermarlo. Con la vostra amicizia e solidarietà sconfiggerete questo male”.
L’intervista al Commissario capo di Fabriano, Angelo Sebastianelli
Il Commissario Capo di Fabriano, Angelo Sebastianelli, ha rilasciato un’intervista a Interris.it in merito al ruolo fondamentale della Polizia di Stato nell’educazione alla legalità per i giovani. Ha inoltre illustrato le iniziative intraprese per sensibilizzare bambini e ragazzi sul rispetto delle leggi e del comportamento civico e ha rimarcato l’importanza della collaborazione tra famiglia, scuola e comunità per garantire un futuro migliore per le nuove generazioni.
Qual è l’importanza di una giornata insieme a così tanti bambini in un contesto quale è il centro estivo?
“I bambini e i ragazzi sono una parte fondamentale della società e sono il nostro futuro. La Polizia di Stato ha sempre investito su di loro. Seguendo le indicazioni del nostro questore Cesare Capocasa, ogni anno incontriamo regolarmente scolaresche, studenti e alunni delle scuole elementari e medie. Riteniamo che l’impronta più importante avvenga in quella fase della loro età. Vogliamo abituarli alla presenza delle forze dell’ordine, affinché non siano viste come un elemento repressivo o da tenere distante, ma come una presenza che li accompagna e difende durante la loro vita. Cerchiamo di introdurre in loro i rudimenti della legalità e il rispetto per le leggi, promuovendo un senso civico generale che li aiuti a vivere meglio nel loro ambiente e nel mondo in generale”.
Da quanti anni organizzate queste iniziative di educazione alla legalità?
“Da più di dieci anni. Nella questura di Ancona, questo progetto è stato formalizzato attraverso un protocollo con il Provveditorato agli Studi. Ogni anno selezioniamo e studiamo un argomento specifico da approfondire, scelto congiuntamente dal Provveditorato e dalla questura di Ancona, in base alle esigenze e problematiche emergenti. In passato abbiamo affrontato temi come il bullismo, il cyberbullismo e, ogni anno, trattiamo il problema delle dipendenze, che non riguardano più solo le tossicodipendenze, ma anche l’alcolismo e le ludopatie, particolarmente devastanti. Ultimamente ci confrontiamo anche con fenomeni come le cosiddette “‘baby gang’ che riflettono i problemi di alcune aree metropolitane. Questi gruppi di ragazzi hanno bisogno di essere seguiti in un momento difficile della loro crescita, come l’adolescenza, per evitare che vengano coinvolti da strutture criminali o da un modo di vivere sbagliato”.
Quanto possono essere di aiuto la famiglia, la scuola, la chiesa e gli oratori nell’educazione alla legalità?
“La Polizia di Stato ritiene fondamentale il recupero dell’identità delle strutture sociali: prima di tutto la famiglia, poi la scuola e la chiesa, e infine ogni forma di aggregazione, come gli oratori. Queste istituzioni possono offrire ai ragazzi un’adolescenza e una giovinezza serene, permettendo loro di divertirsi e fare esperienze positive. È importante accompagnarli in un percorso che li porti a diventare adulti con il giusto senso civico, rispettosi delle leggi e in grado di formare nuove generazioni”.