Due persone sono state arrestate nell’ambito delle indagini sulle falle nella sicurezza nel carcere di Badu e Carros, a Nuoro, da dove il 25 febbraio scorso evase il boss della mafia gargana Marco Raduano.
Gli arresti
Gli arresti, che non sono direttamente ricollegabili all’evasione, hanno riguardato un assistente capo della Polizia penitenziaria e la sorella di un detenuto nell’ala dell’alta sicurezza nel carcere. Lo hanno riferito in una conferenza stampa la procuratrice di Nuoro, Patrizia Castaldini, il questore Alfonso Polverino, il capo della Mobile Fabio di Lella e il capo della Polizia penitenziaria del carcere nuorese, Amerigo Fusco, dopo indiscrezioni sugli arresti, messi inizialmente in relazione alla fuga del boss.
Le indagini
Le indagini su questa vicenda, infatti, sono precedenti alla clamorosa evasione di Raduano e risalgono alla fine dell’estate. Riguardano in particolare un passaggio di denaro per introdurre dei telefoni cellulari all’interno di Badu ‘e Carros. Gli investigatori hanno tracciato le transazioni accertando che il prezzo pagato era stato di 1200 euro, in un caso, e 250 euro, in un altro. I due sono accusati di corruzione e introduzione illecita di telefoni cellulari all’interno di una struttura carceraria.
Fonte: Ansa