Meraviglioso oro in chiusura dei Mondiali di Atletica di Eugene, in Oregon. L’Italia sale ancora una volta sul tetto del mondo nei 35 km di marcia maschile, con Massimo Stano che bissa la medaglia d’oro ottenuta nei 20 km alle Olimpiadi di Tokyo. L’atleta azzurro chiude in 2h23’14”, davanti al giapponese Masatora Kawano e allo svedese Perseus Karlstrom. Una prestazione eccezionale che, come ricordato dallo stesso Stano, dimostra che il trionfo olimpico non è stato frutto del caso. E il pugliese si guadagna anche l’immagine copertina della spedizione azzurra ai mondiali statunitensi, prendendosi il tricolore in spalla dopo aver completto gli ultimi metri della marcia trionfale, nella giornata che chiude la rassegna in Oregon. Entusiasmante il duello con Masatora, che chiude in 2h23’15”, praticamente con mezzo passo di ritardo da Stano.
Stano campione
La vittoria più bella arriva proprio sul finale. E il bi-campione olimpico e mondiale ne è consapevole: “Ci tenevo a vincere un’altra medaglia – ha detto ai microfoni di RaiSport -, volevo dimostrare a tutti che l’oro di Tokyo non era un caso, Stano c’è, Percesepe (l’allenatore, ndr) c’è, cerchiamo di essere sempre i più forti e ho dato oggi più di quanto avevo. Ci tenevo così tanto a questa medaglia che non potevo mollare”. Del resto, Stano si è preso la soddisfazione di portarsi a casa anche il record italiano, confermando l’ottimo momento di forma: “Il giapponese non poteva staccare, nella mia testa poteva finire solo così. Magari sono un po’ arrogante ma era quello che mi sono ripetuto oggi. Dal punto di vista tecnico dovevo attaccare. Sono contento perché il movimento marcia potrà avere un prosieguo ancora”.
La dedica
E lascia spazio anche a una bella dedica ad Antonella Palmisano, oro a Tokyo nella 20 km e assente in Oregon per infortunio: “Anche lei poteva onorare i suoi Giochi con una medaglia qui. Le sue parole alla vigilia della gara mi hanno aiutato tantissimo. Sono molto contento, la dedica è per lei per un pronto ritorno alle gare più forte di prima”.