Negli ultimi due anni, degli 11.173 migranti assistiti dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), “1.614 sono state identificate come vittime di tratta” di esseri umani. Lo sottolinea un rapporto pubblicato dall’Oim lo scorso fine settimana e segnalato oggi dal sito Libya Update.
Il rapporto OIM sulle migrazioni
Anche se le donne delle vittime della tratta sono poco più della metà (596), in proporzione sono “più a rischio di sfruttamento in base ai dati demografici complessivi di genere”, sottolinea il rapporto pubblicato su Twitter precisando che “il 76% dei migranti in Libia sono” uomini, il 12% donne e il “12% bambini”.
“Le vittime identificate provenivano prevalentemente da Nigeria, Somalia e Sudan” e “le forme di sfruttamento più comuni individuate sono state il rapimento a fini di estorsione, il lavoro forzato e il traffico sessuale”, evidenzia la sintesi del rapporto. “Il mezzo di controllo più comune per i trafficanti specificato dalle vittime identificate era l’abuso fisico”, viene aggiunto.