Non si arrestano le tragedie nel mare legate all’immigrazione: oggi è morto un bambino a Lampedusa. Ieri, una giovane donna è morta dopo l’arrivo nell’isola per un arresto cardiaco dovuto probabilmente ad ipotermia. Intanto, dopo una sosta di quattro giorni, sono ripresi a pieno ritmo gli sbarchi nell’isola.
Migranti: cadavere di un neonato portato a Lampedusa
Il cadavere di un neonato di 20 giorni originario della Costa d’Avorio è stato trovato su un barchino soccorso al largo di Lampedusa nel gruppo di migranti che stavano viaggiando verso l’Italia. La salma trovata dai militari della Capitaneria quando hanno agganciato e soccorso, stanotte, il barchino con a bordo 36 persone, fra cui 9 donne e 2 minori. Sul natante, soccorso al largo di Lampedusa, anche due persone ustionate.
I medici, presenti al molo Favarolo durante lo sbarco dei migranti, hanno effettuato un’ispezione sul corpo del neonato e hanno riferito che il decesso corrisponde a quanto dichiarato dalla madre al momento del soccorso: il piccolo soffriva di problemi respiratori. Il cadavere è stato portato nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana. La mamma del piccolo è stata invece trasferita, così come i compagni di viaggio, all’hotspot di contrada Imbriacola.
Il neonato era in viaggio per essere curato
E’ alle ore 19 di ieri, durante la traversata iniziata da Mahres in Tunisia con destinazione Lampedusa, che è morto il neonato di 20 giorni. Il piccolo, assieme alla mamma di 19 anni originaria della Costa d’Avorio, era partito alle ore 4 di ieri. Aveva sofferto di disturbi respiratori e i genitori speravano di arrivare in Italia per riuscire a farlo curare. Il ‘viaggio della speranza’ era con la madre, perché il padre è rimasto in Tunisia. La salma del piccolo, già durante la notte, è stata sottoposta ad ispezione cadaverica e il medico non ha riscontrato alcun segno esterno di violenza, ritenendo che il decesso sia avvenuto per ipotermia – come per la donna ieri – a causa delle condizioni di fragilità del neonato e per il freddo di questi giorni. La Procura di Agrigento, con il suo facente funzioni Salvatore Vella, ha già disposto il nulla osta alla sepoltura del cadavere.
A Lampedusa cinque bare nella camera mortuaria
Le salme nel piccolo stanzino, adibito a camera mortuaria, del cimitero di Lampedusa, a Cala Pisana, salgono a cinque: due tunisini recuperati il 7 ottobre per i quali il consolato ha richiesto il Dna; due donne, fra cui quella che ha perso la vita ieri al Poliambulatorio a causa di un arresto cardiaco dovuto a ipotermia, e il neonato di 20 giorni deceduto ieri sera e recuperato oggi. Nelle scorse settimane, le bare di migranti in attesa di trasferimento sono arrivate a una dozzina. Firmati i nulla osta, si è proceduto al trasferimento con il traghetto a Porto Empedocle e la tumulazione nei cimiteri di Palma di Montechiaro, Raffadali, Favara e Joppolo Giancaxio.
1.365 persone all’hotspot di Lampedusa
Sono 1.365 i migranti ospiti dell’hotspot di Lampedusa. La raffica di sbarchi delle ultime ore (640 persone in 36 ore) ha ulteriormente messo in ginocchio la struttura di prima accoglienza. La Prefettura di Agrigento ha disposto per oggi il trasferimento di 110 migranti con il traghetto della mattina per Porto Empedocle e di altri 250 in serata.
Altri 126 migranti sono giunti, dopo 3 diversi soccorsi al largo di Lampedusa, sul molo commerciale del porto dell’isola nella serata di ieri. Salgono così a 5, con un totale di 375 persone, gli sbarchi registratisi ieri sulla più grande delle Pelagie. La motovedetta Cp267 della Guardia costiera ha soccorso un barchino con 41 profughi (tra i quali 16 donne e 1 minore) in fuga da Costa d’Avorio, Gambia e Guinea. La Cp 318, sempre della Capitaneria, ha invece intercettato un natante di 7 metri con 30 persone (10 donne e 1 minore). Sull’ultima imbarcazione erano invece in 31 (22 donne e 2 minori). I tre gruppi sono stati portati, dopo un primo triage sanitario, all’hotspot di contrada Imbriacola dove i presenti sono adesso 1.179. La Prefettura di Agrigento ha disposto per stasera, con il traghetto di linea Cossydra che giungerà all’alba di domani a Porto Empedocle, un ulteriore trasferimento di 80 ospiti.
Sindaco di Lampedusa: “E’ un bollettino di guerra”
“È un continuo ricevere chiamate da parte delle forze dell’ordine per informarmi che ci sono cadaveri. Mi sembra di assistere a un bollettino di guerra e ciò che mi preoccupa è che stia diventando una quotidianità, nell’indifferenza dell’Europa. È duro lavorare in queste condizioni, innanzitutto umanamente e poi perché il nostro comune non può sopportare questo peso, anche per l’insufficienza di risorse umane, strumentali e finanziarie”. Lo ha detto il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, che ha scritto al premier Giorgia Meloni e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per chiedere un incontro urgente. “Vanno cercate soluzioni durature e fattibili alle problematiche che hanno ricaduta diretta su questo territorio – ha aggiunto Mannino -. Chiedo ascolto e solidarietà al governo centrale”.
Fonte: Ansa