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Meloni al congresso CGIL: “Rispetto per il sindacato, esercizio di democrazia”

La premier Meloni è intervenuta stamane al congresso della Cgil, a Rimini

La premier Meloni è intervenuta stamane al congresso della Cgil, a Rimini. “Non ho voluto rinunciare a questo appuntamento in segno di rispetto del sindacato”, ha detto la premier.

La Meloni al congresso Cgil

Mi sento fischiata da quando ho 16 anni. Potrei dire che sono Cavaliere al merito su questo”, ha commentato la premier riferendosi alle contestazioni che ci sono state al momento del suo intervento con alcuni dei partecipanti che prinma l’hanno fischiata e poi sono usciti dalla sala con il pungo alzato cantando “bella ciao”.

“Questo congresso è un esercizio di democrazia e partecipazione che non può lasciare indifferente chi ha responsabilità decisionali e chi come me sa quanto questi eventi tengano vive queste dinamiche”, ha detto Meloni. “Non mi sottraggo a un contesto sapendo che è un contesto difficile. Non mi spaventa. La ragione per cui ho deciso di essere qui è più profonda. Oggi si celebra la nascita della nostra nazione”, ha aggiunto.

“Con questa presenza, con questo confronto, questo dibattito, possiamo autenticamente celebrare l’unità nazionale”, ha affermato Meloni. “La contrapposizione è positiva, ha un ruolo educativo, l’unità è un’altra cosa, è un interesse superiore, è il comune destino che dà un senso alla contrapposizione”. “Il confronto è necessario e utile. Se questo è l’approccio ci sono ottime ragioni per confrontarci con la forza delle idee che ciascuno legittimamente rivendica”.

“Per far crescere l’occupazione bisogna far ripartire l’economia, liberare le energie migliori dell’Italia. È la base della riforma fiscale che il Cdm ha approvato ieri con un legge delega, frettolosamente bocciata da alcuni”, ha dichiarato Meloni nel suo intervento.

Meloni ha detto di aver letto la relazione di Landini al quale ha fatto i complimenti “per la sua tempra” visto che “ha parlato due ore senza mai prendere neanche un bicchiere d’acqua”, “confesso – ha dichiarato – che io non ne sarei mai stata capace”.

“Dicono che la Cgil non sia una sindacato d’opposizione – osserva – figuriamoci se lo fosse visto che in due ore di relazione non ho trovato nulla di quello che ha fatto il governo”. “Partiamo da un dato e cioè che l’Italia fa registrate un tasso di disoccupazione del 58,2%, un gap che continua ad aumentare. La situazione peggiora se si considera quella femminile che registra 14 punti in meno”.

“I salari sono bloccati da 30 anni – ha proseguito – dato scioccante perché l’Italia ha salari più bassi di prima del ’90 quando non c’erano ancora i telefonini. In Germania e Francia sono saliti anche del 30%. Significa che le soluzioni individuate sinora non sono andate bene e che bisogna immaginare una strada nuova che è quella di puntare tutto sulla crescita economica”.

Lavoriamo per consegnare agli italiani una riforma complessiva che riformi l’efficienza della struttura delle imposte, riduca il carico fiscale e contrasti l’evasione fiscale, che semplifichi gli adempimenti e crei un rapporto di fiducia fra Stato e contribuente”, ha detto la premier parlando della riforma fiscale. “Vogliamo usare la leva fiscale come strumento di crescita economica, una riforma che guarda con molta attenzione al lavoro, con interventi sui redditi medio bassi e novità per i dipendenti”.

“Noi veniamo da un mondo in cui ci si è detto che la povertà si poteva abolire per decreto. Che il lavoro si poteva creare per decreto. Se fosse così dovrebbe essere lo stato a creare ricchezza, non è così. La ricchezza la creano le aziende con i loro lavoratori. Lo stato deve creare regole giuste e redistribuire. Mettere aziende e lavoratori nelle condizioni di creare ricchezza che si riverbererà su tutti”. La riforma fiscale varata ieri dal Consiglio dei ministri, ha sottolineato Meloni, “si concentra sui più fragili, sul ceto medio”.

Landini: “Ascoltare per essere ascoltati”

Ringrazio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni per aver accettato l’invito a partecipare al congresso, lo considero un elemento di rispetto per l’organizzazione importante che siamo. Vogliamo essere non spettatori ma protagonisti del cambiamento”.. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, prima di lasciare il palco alla premier.

“Voglio solo dire due cose, stiamo per vivere un momento molto importante di questo congresso. Abbiamo scelto di fare un congresso aperto e di voler parlare con tutti, imparando anche ad ascoltare. L’ascolto è importante per noi e anche per chi ha idee diverse da nostre. Chiedere di ascoltare è chiedere anche di essere ascoltati”, ha evidenziato Landini.

Fonte: Ansa

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