Maxi blitz anti ‘ndrangheta a Cosenza e nell’hinterland cittadino. Carabinieri, polizia e guardia di finanza hanno eseguito oltre duecento ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta della Dda, diretta da Nicola Gratteri. Nell’operazione – coordinata dalla procura antimafia di Catanzaro – sono coinvolti amministratori locali, professionisti, imprenditori ed esponenti della criminalità organizzata cosentina.
Ai domiciliari anche il sindaco di Rende, comune di 36mila abitanti della provincia di Cosenza, in Calabria. Arrestati anche l’assessore alla manutenzione e al decoro urbano di Cosenza e l’assessore ai Lavori pubblici di Rende.
Colpo alla ‘ndrangheta: le accuse
Le persone destinatarie delle ordinanze di custodia cautelare sono, evidenzia l’accusa, responsabili a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, organizzazione illecita di giochi anche d’azzardo e di scommesse, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e valori.
Sequestrati 72 milioni di beni mobili e immobili
Nell’ambito dell’operazione è stato eseguito anche un sequestro di beni mobili e immobili per un valore di 72 milioni di euro. I beni sequestrati consistono in liquidità depositate su conti correnti, aziende e società varie.