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Houthi tranciano 4 cavi di comunicazione sottomarini

Gli Houthi hanno messo fuori uso quattro cavi di comunicazione sottomarini nel Mar Rosso, tra l'Arabia Saudita e Gibuti, danneggiando le comunicazioni tra Nord africa, Europa e Asia

Gli Houthi dello Yemen hanno tranciato quattro cavi di comunicazione sottomarini nel Mar Rosso, tra l’Arabia Saudita e Gibuti. Uno dei cavi metteva in comunicazione la Cina con l’Occidente. Un altro, il Nord Africa con l’Europa e l’India. Per la riparazione serviranno 8 settimane di lavori. Intanto, Il Comando centrale dell’esercito statunitense (Centcom) ha distrutto 2 missili e 3 navi Houthi nello Yemen.

Houthi tranciano 4 cavi di comunicazione sottomarini nel Mar Rosso

Il gruppo Houthi yemenita, sostenuto dall’Iran, ha messo fuori uso quattro cavi di comunicazione sottomarini tra l’Arabia Saudita e Gibuti. I danni stanno causando gravi interruzioni delle comunicazioni globali Internet tra Europa e Asia, in particolare nei paesi del Golfo e in India. I cavi danneggiati appartengono ai sistemi AAE-1, Seacom, EIG e TGN. Il cavo AAE-1 collega l’Asia orientale all’Europa attraverso l’Egitto, mettendo in comunicazione la Cina con l’Occidente. Il sistema Europe India Gateway (EIG) collega l’Europa a Egitto, Arabia Saudita, Emirati e India.

La riparazione di un numero così elevato di cavi sottomarini potrebbe richiedere almeno otto settimane e comporterebbe l’esposizione al rischio di attacchi da parte degli Houthi.

Secondo il Globes, si stima che il danno alle attività di comunicazione sia significativo ma non critico perché altri cavi passano attraverso la stessa regione collegando Asia, Africa ed Europa e non sono stati colpiti.

Usa: distrutti 2 missili e 3 navi Houthi nello Yemen

Il Comando centrale dell’esercito statunitense (Centcom) riferisce su X di aver distrutto tre navi di superficie senza equipaggio e due missili da crociera antinave pronti a essere lanciati verso il Mar Rosso dalle aree dello Yemen controllate dal gruppo Houthi, sostenuto dall’Iran.

Il Centcome aggiunge di aver distrutto un drone che si trovava sul Mar Rosso: le armi “rappresentavano una minaccia imminente per le navi mercantili e le navi Usa nella regione”. “Queste operazioni servono per proteggere la libertà di navigazione e rendere le acque internazionali più sicure per la Marina Usa e le navi commerciali”, scrive Centcom.

Fonte: Ansa

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