Ancora una morte bianca nel luogo di lavoro. Giuseppe Finazzi, settantanovenne di Chiuduno, è morto ieri sera in un capannone di Telgate (Bergamo) dopo che uno dei suoi indumenti si è impigliato in un macchinario all’interno della sua officina meccanica CFM, in via Primo Maggio. Lo scrive oggi L’eco di Bergamo.
Il cordoglio dei familiari
L’uomo si era recato in ditta nel pomeriggio di domenica per terminare un lavoro. La moglie Luisa, non vedendolo rientrare per cena e visto che non rispondeva alle chiamate, si è preoccupata e ha così chiamato la figlia Maria Chiara, che ha chiesto al marito Armando Platto di andare a controllare. E’ stato il genero a trovarlo in officina senza vita, sul macchinario nel quale era rimasto incastrato l’abito che non gli ha dato scampo.
L’allarme è scattato verso le 20,30 di domenica 10 aprile: sono intervenute una automedica e un’ambulanza dell’Areu, i vigili del fuoco di Palazzolo sull’Oglio, i carabinieri di Grumello del Monte e l’Ats. Alla Cmf domenica sera, una volta avvertito della tragedia, si è precipitato anche l’altro figlio dell’artigiano, Roberto, 41 anni, docente di Statistica all’Università di Bergamo. Ma i soccorsi sono stati vani: il macchinario non aveva lasciato scampo all’anziano padre.