L’Ecuador dichiara guerra alle gang criminali del Paese. Il neo presidente Daniel Noboa ha dichiarato lo stato di emergenza in 7 delle 24 province presenti. La misura, valida per 60 giorni, permette il dispiegamento di soldati nelle strade delle province di Guayas, El Oro, Santa Elena, Manabi, Los Rios, Sucumbios e Orellana.
Questa decisione segue l’evasione del noto boss del narcotraffico Jose Adolfo Macias, alias “Fito”, e una serie di atti violenti come autobombe e rapimenti di poliziotti. Il presidente Daniel Noboa ha definito la situazione un “conflitto armato interno” e ha ordinato all’esercito di neutralizzare 22 gruppi criminali.
Guerra alle gang in Ecuador: 7 province in Stato di emergenza
L’Ecuador ha dichiarato lo stato di emergenza in quasi un terzo delle sue province dopo un’ondata di violenza nel contesto della “guerra” in corso da parte del governo contro le bande della droga. La misura, che consente lo spiegamento di soldati in strada, è stata annunciata per un periodo di 60 giorni in sette delle 24 province del Paese sudamericano, secondo un decreto governativo.
Gli stati di Guayas, El Oro, Santa Elena, Manabi, Los Rios, Sucumbios e Orellana hanno assistito a un recente aumento di “atti di violenza sistematica perpetrati da gruppi di violenza organizzata, organizzazioni terroristiche e individui belligeranti non statali”, si legge nel provvedimento.
Il presidente Daniel Noboa ha dichiarato lo stato di emergenza a gennaio dopo che un pericoloso boss del narcotraffico – Jose Adolfo Macias, alias “Fito” – è fuggito dal carcere di massima sicurezza. Mentre i gangster facevano esplodere autobombe, rapivano membri della polizia e uccidevano diverse persone in risposta alla repressione promessa da Noboa, il presidente ha detto che il Paese è in uno stato di “conflitto armato interno” e ha ordinato all’esercito di “neutralizzare” 22 gruppi criminali.
Fonte: Ansa