Al termine della Conferenza dei Capigruppo che si è conclusa a Palazzo Madama è stato reso noto che il governo chiederà il voto di fiducia sul Superbonus, l’agevolazione fiscale del “decreto Rilancio” che consiste in una detrazione del 110% delle spese per la realizzazione di interventi sull’efficienza energetica. Il testo, che deve passare in seconda lettura alla Camera, scade il 28 maggio.
Superbonus, il governo chiede il voto di fiducia
“Il governo ha detto che chiederà il voto di fiducia sul Superbonus”. A renderlo noto è il capogruppo del M5S Stefano Patuanelli al termine della Conferenza dei Capigruppo che si è appena conclusa a Palazzo Madama. La questione di fiducia verrà posta alla fine della discussione generale che comincerà in Aula alle 15.
In mattinata è arrivato il via libera della commissione Finanze del Senato al decreto. La commissione si è riunita alle 10 e ha votato il mandato al relatore, Giorgio Salvitti, a riferire in Aula. Non ha partecipato alla seduta Forza Italia, né col senatore Claudio Lotito, né con un sostituto. E’ possibile che il governo ponga la fiducia ed è stata convocata una capigruppo alle 12 che stabilirà il calendario dei lavori. Il voto finale di Palazzo Madama è atteso tra oggi e domani. Il testo, che deve poi passare in seconda lettura alle Camera, scade il 28 maggio.
Frena la corsa al rialzo
Frena la corsa al rialzo degli oneri del Superbonus, l’agevolazione fiscale disciplinata dall’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 (decreto Rilancio), che consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica. Al 30 aprile 2024 sale a 122,643 miliardi di euro (122,24 miliardi al 31 marzo) l’onere a carico dello Stato per il Superbonus relativo alle detrazioni maturate per i lavori conclusi, rende noto l’Enea nel resoconto mensile indicando che ammonta a 117,588 miliardi il totale degli investimenti ammessi a detrazione e a 112,025 miliardi il totale degli investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione.
Fonte: Ansa