Gimbe: “Dati sui tempi di attesa per le prestazioni sanitarie poco chiari”

Salute

Foto di Francisco Venâncio su Unsplash

Solo sei Regioni italiane, tra cui la Puglia per il Sud, si distinguono per trasparenza e completezza delle informazioni sui tempi di attesa per le prestazioni sanitarie ambulatoriali, secondo un’analisi della Fondazione Gimbe. Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia, Umbria e Veneto guidano la classifica. Sette regioni sono escluse dal monitoraggio per mancanza di un portale unico o aggiornamenti recenti. I lunghi tempi di attesa, afferma Nino Cartabellotta, evidenziano la crisi del Servizio sanitario nazionale, causando disagi ai pazienti e un aumento della spesa privata.

Il rapporto Gimbe sui tempi di attesa per le prestazioni sanitarie

Sono soltanto 6 le Regioni che svettano per la trasparenza e completezza delle informazioni sui tempi di attesa per le prestazioni sanitarie ambulatoriali e il Sud si rivela in difficoltà: la Puglia è l’unica Regione “promossa” nel Mezzogiorno. È il risultato di un’analisi della Fondazione Gimbe, presentata a Bari in occasione del Forum Mediterraneo Sanità, sulla completezza e trasparenza delle informazioni presenti nei siti web di Regioni e Province autonome e sulla semplicità e accessibilità delle modalità di prenotazioni nei siti Cup regionali. Si tratta di una prima istantanea, in attesa del monitoraggio ufficiale del ministero della Salute, relativa al monitoraggio ex-ante dei tempi di attesa, che rileva in un determinato periodo la differenza in giorni tra data di prenotazione e data assegnata per l’erogazione della prestazione”.

Le regioni al top

Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia, Umbria e Veneto sono le sei regioni in testa alla classifica della trasparenza, riportando sia i dati aggregati a livello regionale che i valori delle singole aziende sanitarie. Sette le regioni escluse dal monitoraggio: Basilicata, Campania e Lombardia perché non dispongono di un portale unico con i dati del monitoraggio ex-ante, ma rimandano ai siti delle singole Aziende sanitarie; Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento e Sicilia in quanto, pur avendo un portale regionale unico, per il monitoraggio ex-ante riportano solo il dato storico (antecedente al 31 dicembre 2023). “I tempi di attesa – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione – sono oggi il sintomo più grave ed evidente della crisi organizzativa e professionale del Servizio sanitario nazionale (Ssn). Questo crea pesanti disagi per i pazienti, peggiora gli esiti di salute e fa lievitare la spesa privata, che impoverisce le famiglie e può portare anche a rinunciare alle cure. Ma, paradossalmente, a fronte della rilevanza del problema, non esiste una rendicontazione pubblica completa e trasparente sui tempi di attesa”.

Fonte: Ansa

redazione: