Fukushima: completato il 5º ciclo di scarico nell’oceano dell’acqua trattata

Tepco ha concluso il 5º ciclo di scarico di acqua trattata da Fukushima, con 7.800 tonnellate rilasciate nell'oceano

La città di Fukushima oggi. Foto di Tuan P. su Unsplash

La Tepco ha completato il quinto ciclo di scarico nell’oceano Pacifico dell’acqua trattata dalla centrale di Fukushima, iniziato il 26 settembre. Circa 7.800 tonnellate di liquido diluito sono state rilasciate a 1 km di profondità. La Tepco ha programmato altri due rilasci entro marzo 2024, garantendo livelli di trizio sotto i limiti di sicurezza. La tragedia di Fukushima avvenne l’11 marzo 2011, quando un terremoto e uno tsunami causarono il disastro nucleare. L’incidente provocò circa 18.500 morti.

Fukushima: Tepco termina 5° ciclo di scarico acque trattate

L’operatore della centrale di Fukushima, la Tokyo Electric Power (Tepco), ha dichiarato di aver completato il quinto ciclo di scarico nell’oceano Pacifico dell’acqua trattata proveniente dalla centrale nucleare di Fukushima durante l’anno fiscale 2024. Nell’ultima operazione, iniziata il 26 settembre, circa 7.800 tonnellate di liquido diluito con acqua di mare sono state rilasciate a circa 1 chilometro di profondità attraverso un tunnel sottomarino, segnando il nono ciclo da quando la Tepco ha avviato l’operazione nell’agosto dello scorso anno. L’azienda prevede di effettuare altri due rilasci per l’anno in corso, che terminerà il prossimo marzo. La Tepco informa che il governo e altre organizzazioni monitorano le concentrazioni di trizio in campioni di acqua di mare e prodotti ittici raccolti nelle acque vicine all’impianto, assicurando che i livelli dell’isotopo sono “molto più bassi” dei limiti stabiliti dagli standard di sicurezza giapponesi. L’acqua radioattiva contenuta inizialmente in oltre 1.000 cisterne, è stata accumulata nel corso degli anni nell’impianto danneggiato nella catastrofe del marzo 2011, perché la Tepco deve ancora raffreddare i tre reattori colpiti dalla fusione del nocciolo.

Fonte: Ansa