Ergastolano evade dal carcere. L’appello dei sindacati di polizia penitenziaria

Marco Raduano, boss della Sacra Corona Unita ed elemento di spicco del clan dei Montanari, era stato condannato all'ergastolo

Un detenuto che scontava l’ergastolo in regime di alta sicurezza nel carcere di Badu ‘e Carros (Nuoro) è evaso. Lo rendono noto alcune organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria. La fuga sarebbe avvenuta ieri sera, 24 febrbaio, con delle lenzuola annodate usate per calarsi fuori dal carcere.

Raduano aveva fine pena nel 2046

Il detenuto evaso ieri sera è Marco Raduano, detto “Pallone”, pugliese, considerato elemento di spicco del clan dei Montanari, nel Gargano. L’evaso, nato nel 1984, ha condanne per omicidio, violazione delle leggi sulle armi e altri reati.

Marco Raduano era in regime di alta sicurezza 3 ed aveva condanne che avrebbe finito di scontare nel 2046. Il 3 febbraio scorso gli era stata notificata una nuova condanna diventata definitiva a 19 anni di reclusione, più tre anni di libertà vigilata, perché il ricorso in Cassazione era stato dichiarato inammissibile. Si tratta di una condanna legata alla maxi operazione antimafia ‘Neve di Marzo’, coordinata dalla Dda di Bari e svolta dai militari di Vieste a ottobre del 2019 quando fu sgominata un’associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, aggravato dal metodo mafioso, che utilizzava anche armi da guerra.

Sindacati: sembrava tutto programmato

“Il detenuto pugliese è evaso in modo rocambolesco da uno dei penitenziari più sicuri d’Italia e in queste ore si sta cercando di capire come sia stato possibile, ma pare avesse tutto pronto e che l’evasione fosse ben architettata e programmata da tempo”. Lo denuncia il segretario generale Fns Cisl Sardegna Giovanni Villa, all’indomani dell’evasione dal braccio di massima sicurezza del carcere di Badu ‘e Carros di Marco Raduano, originario di San Giovanni Rotondo (Foggia) di 39 anni, boss della Sacra Corona Unita ed elemento di spicco del clan dei Montanari, condannato all’ergastolo.

Il sindacalista rilancia: “Da tempo denunciamo la carenza di personale e questo è il fattore principale che ha compromesso la sicurezza interna ed esterna nel carcere nuorese – prosegue Villa – A nulla sono valse le nostre rivendicazioni quando facemmo arrivare il nostro messaggio al capo del Dap non partecipando all’incontro sindacale a Badu ‘e Carros sapendo che saremmo stati di fronte all’ennesima promessa. A nulla sono valse le richieste del provveditore Maurizio Veneziano, della direttrice Patrizia Incollu in un penitenziario dove dove sono state assegnate troppe poliziotte per un carcere dove sono reclusi solo detenuti di sesso maschile. Sarebbe stato opportuno, almeno per logica, assegnare più poliziotti e aumentare i livelli di sicurezza”.

Fonte: Ansa

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