Nel carcere di Guayaquil, i Ecuador, i detenuti hanno fatto una “rivolta interna”, secondo quanto riportato dall’amministrazione penitenziaria dell’Ecuador, la Snai. L’80% del carcere è stato riportato sotto controllo con successo, nonostante si siano sentiti spari provenire dalla struttura. Questo carcere è parte di un complesso penitenziario da cui è fuggito Adolfo Macias, detto Fito’ il capo di una delle bande criminali più potenti del Paese, che è ancora in fuga.
Ecuador, rivolta nel carcere da cui è evaso il boss Fito
I detenuti del carcere di Guayaquil, da cui è evaso a gennaio il narco-boss ‘Fito’, il nemico pubblico numero uno in Ecuador, hanno lanciato una “rivolta interna”. Lo ha riferito l’amministrazione penitenziaria del paese, la Snai. “Il controllo è stato ripreso con successo su oltre l’80%” del carcere, ha assicurato la Snai. Spari sono stati uditi provenire dal carcere, che fa parte di un vasto complesso penitenziario da cui è evaso il 7 gennaio il capo della gang criminale più potente del Paese sudamericano, Adolfo Macias, ancora in fuga. Stava scontando una pena di 34 anni per criminalità organizzata, traffico di droga e omicidio.
La sua fuga è stata seguita da numerosi ammutinamenti nelle carceri dell’Ecuador e da scene di violenza scatenate nelle strade da parte delle bande. Per ristabilire l’ordine il presidente ecuadoriano Daniel Noboa ha dichiarato il Paese in stato di “guerra” contro le gang e ha inviato sul campo più di 20mila soldati. Un tempo considerato un’isola di pace in America Latina, l’Ecuador, situato tra Colombia e Perù, i due maggiori produttori mondiali di cocaina, è stato colpito negli ultimi anni da un’ondata di violenza legata a faide tra bande, rotte del traffico di droga e potere nelle carceri.
Fonte: Ansa