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I dati del rapporto “La frontiera dei diritti” di Unicef

Unicef ha presentato il suo nuovo rapporto "La frontiera dei diritti" in occasione della Giornata Internazionale dei Migranti che si celebra lunedì 18 dicembre

Unicef ha presentato il suo nuovo rapporto “La frontiera dei diritti” in occasione della Giornata Internazionale dei Migranti che si celebra lunedì 18 dicembre. L’Unicef e i suoi partner hanno raggiunto nel 2023 in frontiera oltre 7.000 persone tra cui oltre 6.000 minori. “È importante riportare i diritti dell’infanzia al centro delle politiche di gestione dei flussi migratori” chiede l’Unicef.

Unicef, serve strategia lungo termine per minori e giovani

“È importante riportare i diritti dell’infanzia al centro delle politiche di gestione dei flussi migratori. Servono sforzi per definire e attuare una strategia di lungo termine, che riconosca i bisogni di tutte e tutti i minori rifugiati e migranti, a partire dai minori stranieri non accompagnati”. Lo chiede l’Unicef presentando il suo nuovo rapporto “La frontiera dei diritti” in occasione della Giornata Internazionale dei Migranti che si celebra lunedì 18 dicembre.

“Gli interventi avviati quest’anno in particolare, in collaborazione con le autorità nazionali e locali, tra cui le Prefetture in sei territori del Sud Italia, hanno dimostrato che – spiega Nicola Dell’Arciprete, Coordinatore del programma di risposta in Italia, Ufficio Unicef per l’Europa e l’Asia Centrale – attivando in maniera tempestiva la rete di attori e servizi già presenti sul territorio, è possibile garantire una gestione più rispettosa dei diritti. Mettere a sistema questo tipo di intervento e garantire un’accoglienza in luoghi adeguati può permettere ad adolescenti e giovani migranti e rifugiati di essere meglio protetti e avviare un percorso di formazione e inclusione”. L’Unicef e i suoi partner hanno raggiunto nel 2023 in frontiera oltre 7.000 persone tra cui oltre 6.000 minori.

I numeri degli aiuti Unicef

Il rapporto è costruito come un viaggio tra la frontiera Nord e la frontiera Sud del Paese nei principali luoghi di sbarco, hotspot, centri di prima accoglienza e centri d’emergenza in cui l’Unicef, insieme ai partner di progetto, è attivo nell’ambito del progetto Protect. Il rapporto ripercorre i principali fatti dell’anno e le modifiche più rilevanti che hanno interessato lo scenario normativo (come lo stato d’emergenza) e racconta, attraverso le storie raccolte tra Sicilia, Calabria, Puglia e Liguria, i diversi contesti in cui l’Unicef opera e il modo in cui la risposta all’emergenza si è adattata per fare fronte ai continui cambi di scenario.

L’Unicef attraverso i soli interventi in frontiera supportati dalla Direzione generale della Migrazione e degli affari interni (Home) della Commissione Europea ha raggiunto quest’anno: con il partner Save the Children, oltre 6.700 persone di cui oltre 6.100 Msna (Minori soli non accompagnati) e quasi 500 donne sopravvissute a violenza di genere; attraverso il personale dispiegato nelle Prefetture, l’Unicef ha inoltre preso in carico in soli 4 mesi oltre 320 casi con vulnerabilità specifiche. Circa 33.500 minori stranieri non accompagnati e giovani migranti e rifugiati sono stati invece raggiunti attraverso la piattaforma digitale U-Report on The Move attraverso informative utili per la loro protezione e inclusione sociale e oltre 300 casi sono stati seguiti invece con il servizio di supporto psicosociale Here4U con i partner Arci e Approdi.

Fonte: Ansa

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