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I dati Istat sul benessere degli italiani

Secondo i dati raccolti dall'Istituto di Statistica, il benessere generale è in crescita, ma sono in calo gli indicatori relativi al "clima" e alla "sicurezza". Forti le differenze tra Nord e Sud d'Italia

Presentato il Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) di Istat. Secondo i dati raccolti dall’Istituto di Statistica, il benessere generale è in crescita, ma sono in calo altri elementi significativi, quali “clima” e “sicurezza”.

I dati Istat sul benessere degli italiani

Cresce il benessere generale, nel nostro Paese: poco più della metà dei 129 indicatori (su 152) per cui è possibile il confronto, infatti, indica l’Istat, “sono migliorati rispetto all’anno precedente, il 28,7% è su livelli peggiori e il 17,8% risulta stabile”.

Meno positiva, invece, la ‘performance’ sui fronti dell’ambiente (in particolare sul clima) e della sicurezza (specie per la percezione del rischio di criminalità nella zona in cui si vive).

I 12 domini del Bes

Lo si legge nel Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) che è stato presentato oggi dall’Istituto di statistica, a Roma, che “offre una lettura approfondita dei livelli, delle tendenze e delle disuguaglianze di benessere che si possono osservare nei 12 domini in cui si articola il ‘framework’ Bes”, ossia salute, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, benessere soggettivo, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, innovazione, ricerca e creatività e qualità dei servizi.

Il benessere tra Nord e Sud

Guardando ai territori della Penisola, il dossier, “classificando le regioni in cinque classi di benessere relativo (bassa, medio-bassa, media, medio-alta e alta)”, evidenzia come quelle del Nord-est “si caratterizzano per i maggiori livelli di benessere, con oltre la metà degli indicatori nelle due classi più elevate e non più di un quinto nelle due classi di coda”, mentre “per le regioni del Mezzogiorno la situazione si inverte, con oltre il 55% degli indicatori nelle classi bassa e medio-bassa (circa il 70% in Campania e Sicilia)”. E si osserva, poi, come in forte peggioramento vi siano gli indicatori relativi al paesaggio e patrimonio culturale e alle relazioni sociali.

Fonte: Ansa

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