Sono 1.161, fra cui 295 minori non accompagnati, i migranti ospiti dell’hotspot di Lampedusa. I trasferimenti di ieri sono stati 1.269. Il ministro francese dell’Interno, Gérald Darmanin, ha proposto il suo aiuto all’Italia.
Migranti: trasferimenti da Lampedusa, 1.161 in hotspot
Sono 1.161, fra cui 295 minori non accompagnati, i migranti ospiti dell’hotspot di Lampedusa. I trasferimenti di ieri, programmati dalla prefettura di Agrigento e coordinati dalla polizia, hanno permesso di alleggerire in maniera notevole le presenze: sono stati infatti 1.269 i profughi spostati nell’arco di 24 ore. Gli ultimi 569, durante la notte, sono stati imbarcati sul traghetto Veronese, dedicato al trasferimento, che sta viaggiando verso Reggio Calabria. In serata erano stati invece spostati 189 con la motonave di linea che è giunta da poco a Porto Empedocle e in mattinata, sempre con la stessa destinazione, erano stati trasferiti in 511. Per metà mattinata, la prefettura ha disposto lo spostamento di altri 350 migranti con il traghetto di linea Galaxy che in serata approderà a Porto Empedocle.
Darmanin: “Pronti a fare nostra la parte per i rifugiati”
Sulla sorte dei migranti sbarcati la settimana scorsa a Lampedusa, la Francia “è ovviamente d’accordo a prendere la sua parte del fardello”, a condizione che le persone coinvolte abbiano diritto allo status di rifugiato: lo ha detto il ministro francese dell’Interno, Gérald Darmanin, intervistato da Bfm-Tv.
Nei giorni scorsi lo stesso Darmanin aveva detto che Parigi non avrebbe “accolto migranti provenienti da Lampedusa” fatta eccezione per i “rifugiati politici”.
Darmanin, rientrato da pochi giorni da una visita a Roma dal collega Matteo Piantedosi, ha inoltre indicato che la Francia ha proposto il suo aiuto all’Italia per applicare in anticipo una disposizione del patto migratorio attualmente in discussione a Bruxelles che consente di depositare una richiesta d’asilo direttamente alla frontiera. “Gli stranieri che arrivano sul nostro territorio devono vedere la loro richiesta d’asilo esaminata in quindici giorni al confine (…) Abbiamo previsto che gli Stati possono anticipare il voto del Parlamento europeo su base volontaria. La Francia lo ha fatto. E abbiamo chiesto all’Italia di farlo”
Fonte: Ansa