Crisi Miliani, mons. Massara: “Senza lavoro non c’è futuro per i giovani e per questi territori”

monsignor Francesco Massara. Foto © Cico

Nei giorni scorsi il gruppo Fedrigoni ha comunicato la decisione di chiudere la società Giano 1264: a rischio il futuro di 195 persone. Da subito, monsignor Francesco Massara, vescovo di Fabriano-Matelica, ha espresso la sua solidarietà e vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie appellandosi appellandosi “al Gruppo Miliani affinché si apra una nuova stagione di confronto costruttivo in modo che uomini e donne mantengano la dimensione di dignità che solo il lavoro può dare”. Nella giornata del 14 ottobre, mons. Massara ha partecipato al Consiglio comunale straordinario che si è svolto a Fabriano ed ha offerto una riflessione sul ruolo sociale del lavoro, sottolineando che la chiusura delle Cartiere avrà conseguenze non solo economiche, ma anche umane e sociali.

Mons. Massara: “Il lavoro non è solo un mezzo di sostentamento, ma un diritto fondamentale”

È stato un Consiglio comunale straordinario quello svoltosi a Fabriano, nelle Marche, per affrontare la grave situazione relativa alla crisi delle ex Cartiere Miliani e della società Giano 1264. La decisione del Gruppo Fedrigoni di chiudere lo stabilimento di Fabriano e licenziare 195 lavoratori ha suscitato infatti profondo allarme in tutta la comunità, spingendo le istituzioni locali e regionali, i rappresentanti politici nazionali, le organizzazioni sindacali e i cittadini a incontrarsi per discutere il futuro di questo settore produttivo fondamentale per la città.

Alla luce della delicata situazione, il vescovo di Fabriano-Matelica, mons. Francesco Massara, ha voluto offrire una riflessione sul ruolo sociale del lavoro, sottolineando che la chiusura delle Cartiere avrà conseguenze non solo economiche, ma anche umane e sociali: “Chiudere le Cartiere significa privare le famiglie della loro dignità, perché il lavoro non è solo un mezzo di sostentamento, ma un diritto fondamentale. Come Chiesa, siamo vicini ai lavoratori e alle loro famiglie e continueremo a sostenere ogni iniziativa che possa salvare questi posti di lavoro”. Il vescovo ha poi ricordato come, a livello locale, la Caritas stia già assistendo un numero crescente di persone in difficoltà economica e ha espresso preoccupazione per l’aumento della povertà che potrebbe derivare da ulteriori licenziamenti. “La chiusura delle Cartiere – ha aggiunto – riguarda la possibilità di portare il pane in casa. Collaboriamo uniti, ciascuno nei rispettivi ruoli, per far comprendere che senza lavoro non c’è futuro per i giovani e per questi territori”.

Al termine della seduta, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità un documento condiviso, indirizzato al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro delle Imprese e del Made in Italy, al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, al ministro dell’Economia e delle Finanze, al presidente della Regione Marche. Il documento chiede con forza l’apertura immediata di un tavolo nazionale per discutere la vertenza Giano 1264, coinvolgendo tutte le parti interessate. In particolare, il Consiglio chiede al Gruppo Fedrigoni di procrastinare la chiusura dello stabilimento e di presentare un piano industriale dettagliato che garantisca investimenti e una prospettiva produttiva per il futuro di Fabriano. Inoltre, viene richiesto al Governo di considerare la crisi del distretto industriale fabrianese come una questione nazionale, estendendo strumenti di sostegno come la Zes unica o le misure di decontribuzione previste per il Sud e incentivando gli investimenti nelle aree interne.

Fonte Agensir

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