I 198 delegati alla Cop28, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici hanno approvato il “Global Stocktake”. L’accordo invita i paesi a “transitare fuori dai combustibili fossili” e non a “uscire”. Questo perché un gruppo di paesi dell’Opec – Arabia Saudita, Iran, Iraq, Kuwait e Russia – si erano opposti all’ipotesi di ‘phaseout’ (uscita graduale) dalle fonti fossili optando per un più moderato transito. La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, cominciata il 30 novembre, si era conclusa ufficialmente ieri mattina ma senza un accordo.
Cop28, approvato il Global Stocktake: “Transitare fuori dai combustibili fossili”
I 198 delegati alla Cop28, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici hanno approvato il ‘Global Stocktake’, il bilancio degli impegni e che comprende le azioni per ridurre le emissioni di gas serra. L’approvazione è avvenuta subito dopo l’apertura della plenaria ed è stata accolta con un applauso.
Il documento “di compromesso” è il risultato di consultazioni con le parti dopo che un precedente testo era stato giudicato “deludente” da molti Paesi e aveva creato una spaccatura con un gruppo di paesi dell’Opec – Arabia Saudita, Iran, Iraq, Kuwait e Russia – che si erano opposti all’ipotesi di ‘phaseout’ (uscita graduale) dalle fonti fossili.
Sultan Al Jaber: “Le future generazioni vi ringrazieranno”
“Abbiamo le basi per la trasformazione”. Lo ha detto il presidente della Cop28, Sultan Al Jaber, aprendo la sessione plenaria dei delegati rilevando che è un obiettivo “frutto della collaborazione di tutti e che coinvolge tutti”. “Per la prima volta in assoluto” nella storia delle Cop “abbiamo scritto combustibili fossili nel testo”, ha aggiunto. “Siamo ciò che facciamo non quello che diciamo, quindi sono importanti le azioni che metteremo in campo”.
“Le future generazioni vi ringrazieranno, non conosceranno ciascuno di voi ma saranno grati per la vostra decisione”. Così il presidente della Cop28 nel discorso in plenaria dopo l’approvazione del Global Stocktake in cui ha ringraziato tutti i delegati “per il lavoro, la collaborazione, gli sforzi” per “raggiungere questo risultato”.
Cop28: no ‘uscire’ da fossile ma “transitare”
L’accordo alla Cop28 di Dubai invita i paesi a “transitare fuori dai combustibili fossili” e accelerare tale azione “in questo decennio cruciale al fine di raggiungere la neutralità del carbonio nel 2050”, secondo l’ultimo compromesso che gli Emirati Arabi Uniti cercheranno di far adottare oggi per consenso. Il testo, che mira a diventare la prima decisione di una conferenza Onu sul clima per affrontare il destino di tutti i combustibili fossili (petrolio, gas e carbone) non reintroduce il termine “uscita” richiesto dai paesi più ambiziosi ma rifiutato dai paesi produttori, Arabia Saudita in testa.
E’ la prima volta che in un testo della Conferenza delle parti è incluso il termine “combustibili fossili”. La bozza di 21 pagine al punto 28 “riconosce la necessità di riduzioni profonde, rapide e durature delle emissioni di gas serra in linea con il percorso dell’1,5 gradi e invita le parti a contribuire agli sforzi globali, secondo modalità determinate a livello nazionale, tenendo conto dell’accordo di Parigi”. Tra le azioni indicate è confermata la richiesta di “triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale e raddoppiare la media globale del tasso annuo di efficienza energetica entro il 2030”; accelerare gli sforzi verso la riduzione graduale dell’energia prodotta dal carbone ‘unabated’, ovvero senza tecnologia di cattura e stoccaggio.
Il testo dell’accordo
Il testo allo stesso articolo invita ad “accelerare gli sforzi a livello globale verso sistemi energetici a zero emissioni nette, utilizzare combustibili a zero e a basso contenuto di carbonio ben prima o intorno alla metà del secolo“. E ancora, si conferma come nella bozza precedente di “accelerare le tecnologie a zero e a basse emissioni, tra cui, tra l’altro, energie rinnovabili, nucleare, tecnologie di abbattimento e rimozione” delle emissioni “come la cattura, lo stoccaggio e l’utilizzo del carbonio in particolare nei settori ‘hard to habate’, e la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio”.
Il documento della Presidenza della Cop28 propone anche di accelerare e ridurre sostanzialmente le emissioni a livello globale anche di metano entro il 2030 e di quelle derivanti dal trasporto stradale su una serie di percorsi, anche attraverso lo sviluppo delle infrastrutture e la rapida diffusione di veicoli a zero e a basse emissioni. Infine, l’articolo 28 chiede di eliminare gradualmente “nel più breve tempo possibile sussidi inefficienti ai combustibili fossili che non affrontano la povertà energetica o la transizione giusta, nel più breve tempo possibile”.
Cop28, per piccole Isole testo migliorato ma restano timori
L’alleanza delle piccole isole Aosis riconosce che “da un punto di vista procedurale, il testo rivisto del Global Stocktake rappresenta un miglioramento e riflette una serie di osservazioni presentate dai piccoli stati insulari in via di sviluppo” alla presidenza della Cop28. In un commento sulla nuova bozza presentata dalla presidenza dicono che “tuttavia, la finestra mondiale per mantenere in vita l’1,5 si sta rapidamente chiudendo e riteniamo che il testo non fornisca l’equilibrio necessario per rafforzare l’azione globale per correggere la rotta del cambiamento climatico”.
Fonte: Ansa