An Lodi (Mi) 07/06/2013 - operai fabbrica donne al lavoro / foto Andrea Ninni/Image. Nella foto: operaie fabbrica donne al lavoro (immagine di repertorio)
Confcommercio prevede un aumento del PIL 2024 dello 0,9%, con potenziale di superare l’1%. Il direttore dell’Ufficio studi, Mariano Bella, sottolinea la crescita dei servizi rispetto all’industria. Il settore terziario, che comprende commercio, turismo, e servizi, rappresenta oltre il 50% dell’occupazione, con un aumento di quasi 3,5 milioni di lavoratori dal 1995 al 2023. Tuttavia, i consumi restano fragili, sebbene si preveda un miglioramento grazie alla riduzione dell’inflazione e all’incremento degli investimenti pubblici e privati. La partecipazione femminile al lavoro è vista come fondamentale per la crescita futura dell’Italia.
Confcommercio conferma la stima del Pil 2024 a +0,9% ma “è una previsione cauta perché ci sono le condizioni per superare tranquillamente l’1%”. E’ quanto indica il direttore dell’Ufficio studi della confederazione, Mariano Bella, presentando l’Osservatorio Terziario e lavoro. Si conferma una doppia velocità tra i settori: male l’industria, bene i servizi. Ed è proprio il terziario che traina gran parte dell’occupazione sfondando quota 50%. Tra il 1995 e il 2023 si registra un aumento di quasi 3,5 milioni di lavoratori nel comparto, passando da 9,1 milioni a 12,6 milioni (salendo così dal 40,3% al 50,5% del totale).
I consumi, sottolinea il direttore dell’Ufficio studi di Confcommercio, però sono ancora “fragili” e questo resta “l’elemento di maggior preoccupazione”. Ma le prospettive dovrebbero essere migliori. “Nel prosieguo dell’anno – spiega Bella – pensiamo che, grazie alla sconfitta dell’inflazione, dovremmo recuperare ulteriore potere d’acquisto sui salari e quindi migliorare i consumi. E poi la riduzione degli investimenti in costruzioni dovrebbe essere compensata da una accelerazione sugli investimenti pubblici e privati derivanti dal Pnrr”. Sul fronte dell’occupazione, l’Osservatorio sottolinea inoltre che tra giugno 2019 e giugno 2023 nel complesso si registrano 2,6 milioni di lavoratori in più, di cui il 77,9% appartiene al terziario di mercato (2 milioni). La crescita si compone per l’87% di lavoratori dipendenti e per il 13% di lavoratori indipendenti; il 98,5% e il 75% rispettivamente degli indipendenti e dei dipendenti appartiene al terziario. “Il terziario di mercato è palestra di auto-imprenditorialità, ma è fondamentale anche per il lavoro dipendente”, evidenzia.
“L’incremento della partecipazione delle donne al mondo del lavoro costituisce la principale, se non l’unica, possibilità di crescita dell’Italia nel prossimo decennio”: è quanto sottolinea l’Osservatorio Terziario e lavoro dell’Ufficio studi di Confcommercio, presentato dal direttore Mariano Bella, evidenziando che l’Italia resta in coda nell’Ue per lavoro femminile.
“Nel nostro Paese l’occupazione cresce grazie al terziario di mercato, cioè commercio, turismo, servizi, trasporti. Settori che, complessivamente, garantiscono oltre il 50% del totale degli occupati. Tuttavia mancano 170mila lavoratori, soprattutto nel comparto turistico, per mancanza di competenze specifiche”. Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, sull’Osservatorio Terziario e lavoro presentato oggi dall’Ufficio studi della Confederazione. Dunque, prosegue Sangalli, “servono più politiche attive, più formazione per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro”.
Fonte: Ansa
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