Pechino ha avviato un’indagine su Foxconn, il più grande assemblatore di iPhone al mondo con oltre 1 milione di dipendenti, per irregolarità fiscali e ha esortato le altre aziende ubicate a Taiwan che operano nel paese a mostrare “responsabilità”.
Cina: “Le aziende taiwanesi agiscano con responsabilità”
La Cina ha esortato le aziende taiwanesi che operano nel paese a mostrare “responsabilità”, dopo che Pechino ha lanciato l’indagine su Foxconn, il più grande assemblatore di iPhone al mondo, per irregolarità fiscali e legate all’uso dei terreni dei suoi siti produttivi. “Le autorità competenti cinesi trattano tutte le imprese allo stesso modo e conducono indagini di conformità in base alle leggi e ai regolamenti”, ha affermato Zhu Fenglian, un portavoce dell’Ufficio per gli affari di Taiwan del governo centrale, che ha in carico i rapporti con l’isola. La notizia delle indagini su Foxconn, il più grande datore di lavoro del settore privato cinese con oltre un milione di lavoratori, è stata riportata nel fine settimana dal Global Times, il tabloid del Quotidiano del Popolo, senza specificare i contenuti delle indagini e le relative contestazioni. Ma, oltre a osservare che l’iniziativa fa parte di “un normale comportamento delle forze dell’ordine”, ha aggiunto che “mentre le aziende di Taiwan condividono i dividendi della crescita e centrano un rapido sviluppo in Cina, dovrebbero anche assumersi una corrispondente responsabilità sociale e svolgere un ruolo attivo nel promuovere lo sviluppo pacifico delle relazioni tra le due sponde dello Stretto”.
William Lai, il vicepresidente di Taipei e candidato del Partito democratico progressista alle presidenziali di gennaio 2024, ha avvertito in settimana che le aziende taiwanesi con sede in Cina potrebbero essere costrette a trasferirsi se si sentono “ingiustamente sotto pressione”, esortando Pechino ad “amare e valorizzare” le imprese taiwanesi e a non fare pressioni su di loro “ogni volta che ci sono le elezioni, chiedendo loro di esprimere fedeltà o addirittura di sostenere candidati specifici”. L’amministrazione della presidente taiwanese Tsai Ing-wen ha parlato apertamente delle indagini come del tentativo della Cina di intromissione negli affari dell’isola: il fondatore di Foxconn, Terry Gou, ha annunciato di voler correre come indipendente alle presidenziali dopo aver mancato la nomination dei nazionalisti del Kmt, tradizionalmente più vicini alle posizioni cinesi.
Fonte: Ansa