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Catturato latitante a Bali. Meloni: “Con Strangio presi tre latitanti in pochi giorni”

Un latitante di 'ndrangheta ricercato dal 2016, Antonio Strangio, è stato arrestato a Bali (Indonesia) dalla polizia locale. E' ritenuto legato all'omonima 'ndrina di San Luca

Un latitante di ‘ndrangheta ricercato dal 2016, Antonio Strangio, di 32 anni, è stato arrestato al Bali Ngurah Rai International Airport di Bali (Indonesia) dalla polizia locale. L’uomo è ritenuto legato alla omonima ‘ndrina di San Luca nota anche come “Janchi”.

Strangio, colpito dalla “Red Notice” Interpol (l’avviso di cattura internazionale per i soggetti ricercati in tutto il mondo), era ricercato per produzione e traffico di droga con l’aggravante del metodo mafioso, nell’ambito dell’operazione “Eclissi 2”, diretta dalla Dda di Reggio Calabria e condotta dal Reparto investigativo del Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio.

La cattura del latitante

L’indagine, prosecuzione della “Operazione Eclissi”, aveva portato, nel luglio 2015, all’esecuzione di 11 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti appartenenti a cosche della ‘Ndrangheta del vibonese e del reggino, legati al clan Bellocco di Rosarno, Strangio si era reso latitante nel 2016 scappando in Australia da dove, essendo stato naturalizzato cittadino australiano, non poteva essere estradato. I carabinieri del Comando provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, supportati dall’Unità I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) e dall’Esperto per la Sicurezza italiana a Canberra, hanno continuato a seguire le sue tracce senza mollare la presa e al primo passo falso l’hanno catturato. Con la collaborazione di Interpol Indonesia è stato, infatti, fermato a Bali, appena uscito dall’Australia.

Meloni: “Con Strangio presi tre latitanti in pochi giorni”

“Con la cattura a Bali di Antonio Strangio è stato messo a segno il terzo arresto contro pericolosi latitanti nell’arco di pochi giorni, dopo quelli di Edgardo Greco in Francia, irreperibile da 17 anni, e di Matteo Messina Denaro. Desidero esprimere la mia soddisfazione e le mie più vive felicitazioni a tutte le forze di intelligence, dell’ordine e di polizia che permettono questi straordinari risultati. La lotta contro la criminalità e contro tutte le illegalità resta un obiettivo prioritario del nostro Governo”. Lo dichiara la premier, Giorgia Meloni.  

L’arresto di Edgardo Greco

L’arresto è stato eseguito il 2 febbraio alle 21 ora locale (le 15 in Italia) ma è stato reso noto solo oggi. L’arresto di Strangio segue di poche ore la cattura avvenuta, a Saint Etienne, in Francia, di Edgardo Greco, latitante da 17 anni, conosciuto come lo “chef della ‘ndrangheta” e condannato all’ergastolo per duplice omicidio.

‘Ndrangheta: Ferro, lo Stato non molla la presa

“Un altro importante latitante di ‘ndrangheta è stato catturato grazie alla capacità, alla tenacia e all’autorevolezza nel contesto internazionale delle nostre forze di polizia. La cattura a Bali, in Indonesia, di Antonio Strangio, considerato esponente di primo piano dell’omonima ‘ndrina di San Luca e ricercato da 7 anni nell’ambito dell’operazione ‘Eclissi2′ dei Carabinieri e della Dda di Reggio Calabria, è l’ulteriore dimostrazione che lo Stato non molla la presa nel contrasto alla criminalità organizzata. Un’importante operazione per la quale rivolgo le mie congratulazioni all’Arma dei Carabinieri”. E’ quanto afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (FDI). “L’arresto di Strangio, che per sottrarsi all’arresto aveva trovato rifugio in Australia – prosegue – segue di pochi giorni l’arresto in Francia del latitante Edgardo Greco, ed è stato reso possibile anche grazie all’efficacia della rete di cooperazione internazionale tra le forze di polizia contro la ‘ndrangheta realizzata con il progetto I-Can promosso dal Ministero dell’Interno con l’Interpol”.

‘Ndrangheta: prefetto Rizzi, in 3 anni catturati 43 latitanti

“43 latitanti di ‘ndrangheta catturati in tutto il mondo in meno di 3 anni: la ‘ndrangheta non ha scampo, né in Italia né all’estero, e tutti i criminali che, partendo dalla Calabria, hanno inquinato le economie di oltre 40 Paesi europei ed extraeuropei con corruzione e traffici illegali, verranno presto arrestati”. Così il prefetto Vittorio Rizzi, direttore centrale della Polizia criminale del Dipartimento della Pubblica sicurezza, dopo la cattura di Antonio Strangio, fermato a Bali il 2 febbraio scorso. Un’operazione comunicata solo oggi ma che segue di poche ore la cattura avvenuta a Saint Etienne in Francia di Edgardo Greco, latitante da 17 anni, noto come “chef della ‘ndrangheta” e condannato all’ergastolo per duplice omicidio: notizia presto rimbalzata su tutte le testate internazionali. “Arresti che non nascono dalla buona stella ma da una strategia precisa disegnata con Interpol grazie al progetto I CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta)”, ha sottolineato Rizzi.

“Ormai tre anni fa, insieme al segretario generale Jurgen Stock – ha proseguito il prefetto – ci siamo resi conto che la ‘ndrangheta era una minaccia sostanzialmente sconosciuta dalle forze di polizia di tutto il mondo, percepita quasi come un fenomeno folcloristico locale. Da allora abbiamo lavorato ogni giorno – con videoconferenze in tempo di pandemia, con incontri operativi appena possibili, con corsi di formazione e il coinvolgimento di magistrati e accademici – per spiegare quanto si trattasse invece di una potente organizzazione criminale, che in modo silente infiltra e strozza l’economia, svolge un ruolo di primo piano nel narcotraffico a livello internazionale, ha abbandonato i pizzini per comunicare su piattaforme criptate e paga con criptovalute. Siamo partiti spiegando la struttura gerarchica della ‘ndrangheta che ‘colonizza’ il mondo con i suoi ‘locali’, inseriti in un’architettura criminale che continua però ad avere il suo vertice in Calabria; abbiamo incrociato le informazioni con quelle dei colleghi dei tredici Paesi aderenti ad I CAN e le catture sono state la naturale conseguenza di una nuova consapevolezza globale sulla pericolosità della ‘ndrangheta”.

Tra i latitanti catturati Rocco Morabito, preso in Brasile dal Ros dei Carabinieri il 24 maggio 2021, Mario Palamara catturato in Spagna dal Nucleo Pef della Guardia di Finanza – Gico-Goa di Genova l’11 ottobre 2022, Luciano Camporesi catturato in Turchia l’11 novembre 2022 dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, Sco, Dia di Roma e Centro operativo di Palermo, Francesco Pelle catturato in Portogallo il 29 marzo 2021 dal Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria.

“Non abbiamo un punto di arrivo – ha detto ancora Rizzi – siamo consapevoli che la ‘ndrangheta si trasforma continuamente, sfruttando le opportunità di business offerte dal mercato globale e cercando di aggirare gli sbarramenti che i sistemi giuridici e l’attività di magistrati e forze di polizia frappongono all’attività criminale. La nostra sfida è quella di essere sempre un passo avanti, di cogliere per tempo i segnali, saper leggere la realtà in continua trasformazione e adeguare velocemente la nostra risposta a tutela della sicurezza”.

Fonte: Ansa

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