Bruzzone: “Al Disconnect Day per raccontare i lati oscuri dell’iperconnessione”

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La criminologa Roberta Bruzzone. Foto: robertabruzzone.com

Si svolgerà sabato prossimo, 6 maggio, nel centro storico di Fabriano (in provincia di Ancona) l’evento “Disconnect Day”. Organizzato dall’Associazione Nazionale Di. Te. (Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo) con il Comune di Fabriano, la Regione Marche e il Consiglio regionale delle Marche, ha come obiettivo – evidenzia a Interris.it il Presiede Di. Te. Giuseppe Lavenia – quello di “ritrovarsi ed avere un momento di detox dalla tecnologia: per riappropriarci di tutto ciò che abbiamo vicino e intorno a noi, fuori dallo schermo, e per prenderci un momento di libertà dalla vita online”.

Di questo e di altro si parlerà con gli ospiti che sabato parteciperanno al talk pomeridiano. Oltre al professor Lavenia (che è tra i massimi esperti di dipendenze tecnologiche e cyberbullismo) interverrà la nota criminologa Roberta Bruzzone, l’ingegnere Emanuele Frontoni e l’attore Paolo Ruffini, regista del film ‘Ragazzaccio‘ sceneggiato con l’Associazione Di. Te. sul tema del cyberbullismo. Il film verrà proiettato e discusso insieme al regista nel pomeriggio al Teatro Gentile di Fabriano, nell’area retrostante il Palazzo Comunale.

La locandina dell’evento Disconnect Day a Fabriano

La criminologa Roberta Bruzzone interverrà con un suo contributo nel quale evidenzierà le problematiche causate dall’iperconnessione e i pericoli del web, divenuto ormai “terreno di caccia” per molteplici tipologie di criminali. Bruzzone è autrice con l’avvocato Emanuele Florindi del testo “Nella tela del ragno. Manuale di autodifesa digitale” (DE Agostini, 2022). Interris.it l’ha intervistata chiedendole un commento sull’importanza dell’evento Disconnect Day, giunto alla sua seconda edizione.

Il commento di Roberta Bruzzone

“Sono davvero entusiasta di partecipare sabato prossimo a Fabriano al Disconnect Day ideato dall’Associazione Di. Te. perché è un veneto di straordinaria importanza e, considerando i danni causati dalla iperconnessione, strettamente attuale. Danni ormai ampiamente certificati da numerosi studi internazionali. Siamo tutti iperconnessi e in particolar modo lo sono i ragazzi, anche giovanissimi. Il Disconnect Day è dunque un evento centrale poiché, lungi dall’essere solo un momento di distacco dallo smartphone che comunque serve sempre, impone anche un momento di riflessione a 360 gradi su quelli che sono i rischi associati all’iperconnessione, che ha ormai ampiamente passato quelli che sono i limiti di una fruizione sana della tecnologia”.

“Nei contributi pomeridiani – prosegue Bruzzone – verrà messo al centro l’importanza di tornare alla vita reale. Personalmente, focalizzerò il mio intervento sugli aspetti più pericolosi dell’iperconnessione. Il ‘lato oscuro’ di questo fenomeno! Sono molteplici infatti le problematiche derivanti da un abuso delle nuove tecnologie. Senza ancora parlare di reati, il pericolo più frequente ma non per questo meno pericoloso è la dipendenza. Purtroppo, un numero sempre maggiore di persone, compresi i minorenni, hanno sviluppato una vera e propria dipendenza comportamentale da social network e, in generale, dal web. Si tratta di un fenomeno pernicioso che non ha nulla da invidiare alle dipendenze storiche, come quelle da sostanze stupefacenti. La differenza è che le dipendenze storiche – alcool, droghe, gioco d’azzardo – noi adulti siamo più facilitati a riconoscerle. Mentre la dipendenza tecnologica è ancora poco nota nella sua ampliezza e soprattutto nella sua pericolosità. Per questo è importante avere eventi come il Disconnect day: al fine di far conoscere la gravità del fenomeno a più persone possibili. Ma non è un demonizzare la moderna tecnologia: è un appello alla prudenza”.

“Il mio intervento di sabato prossimo è incentrato inoltre anche sui reati che è possibile commettere tramite internet. Per esempio, la possibilità di modificare, stravolgere o nascondere su internet la propria reale identità, spacciandosi per chi non si è realmente. Attingendo alla parte peggiore di se stessi, perché nascosti dall’anonimato. E’ il caso del cyberbullismo; ma anche dello stalking o del furto di identità digitale”.

“Inoltre, sempre più spesso ho avuto a che fare con casi di omicidi o violenze sessuali che hanno una componente del reato che si è sviluppata online. Per esempio, nel reperimento della potenziale vittima, della raccolta dei suoi dati sensibili quali indirizzo, membri della famiglia, luogo di lavoro, spostamenti e orari della vita quotidiana. Le problematiche legate all’abuso dei social media sono dunque molteplici; essendo la rete frequentata ormai da tutti, è diventata terreno di caccia di svariate tipologie di criminali. Delle varie tipologie di crimini, dei pericoli e delle possibili soluzioni ne parlerò sabato prossimo al Disconnect Day di Fabriano, al quale tutti sono invitati a partecipare!”.

Milena Castigli: