Il Ministero della Giustizia brasiliano ha proposto una legge per inasprire le pene per i reati ambientali, aumentando le sanzioni per deforestazione, incendi e commercio illegale di fauna. Le nuove norme prevedono pene detentive più severe, come 5 anni di carcere per distruzione di foreste e 6 anni per disboscamento, con aggravanti per minacce alla salute pubblica e alle terre indigene. Anche le sanzioni per l’estrazione mineraria illegale aumenteranno. Il governo sta valutando se presentare il progetto come emendamenti per velocizzarne l’approvazione parlamentare.
Il Brasile prepara pene più dure contro i crimini ambientali
Il Ministero della Giustizia e della Pubblica Sicurezza del Brasile ha elaborato una proposta di legge per inasprire le pene per i reati ambientali nel Paese sudamericano. Tra le misure previste c’è l’aumento delle pene detentive per chi commette reati di deforestazione, incendi e commercio illegale di fauna selvatica e l’obbligo di pagare una multa anche se il reato è colposo, cioè commesso senza l’intenzione di danneggiare l’ambiente. Il testo del progetto di legge, elaborato in collaborazione con la Polizia federale (Pf), aumenta le pene previste in 18 articoli dell’attuale legge sui crimini ambientali. Chi distrugge o danneggia una foresta potrà essere condannato a 5 anni di carcere mentre il reato di disboscamento sarà punito con 6 anni, aumentabili se il reato minaccia la salute pubblica o colpisce le unità di conservazione e le terre indigene. Inoltre, la pena per il reato di estrazione mineraria illegale, che oggi è tra sei mesi e un anno, aumenterà fino a cinque anni. Il progetto di legge dovrebbe essere inviato al Parlamento anche se il governo brasiliano sta ancora valutando la possibilità di presentare le modifiche sotto forma di emendamenti a un disegno di legge già in discussione, per accelerare i tempi. La decisione dovrebbe essere presa la prossima settimana, secondo il portale all news G1.
Fonte: Ansa