Cento ragazzi provenienti da 80 città di 25 Paesi sono riuniti fino a giovedì 26 a San Paolo (in Brasile) per il VI Incontro mondiale dei giovani organizzato dal movimento educativo internazionale Scholas Occurrentes, movimento di giovani per l’educazione fondata nel 2013 sull’eredità culturale ed educativa di Papa Francesco. Riportiamo l’articolo de L’Osservatore Romano.
Brasile: educazione e dialogo per costruire la pace
Cento tra ragazzi e ragazze provenienti da 80 città di 25 Paesi sono riuniti da lunedì 23 ottobre, fino a giovedì 26, nello Stato brasiliano di San Paolo per il VI Incontro mondiale dei giovani organizzato dal movimento educativo internazionale Scholas Occurrentes e da World ort.
Insieme per fare esperienza di convivenza, dialogo e riflessione, i partecipanti celebreranno la diversità culturale e religiosa, condividendo attività ed esperienze che promuovono la cultura dell’incontro. Al centro del confronto, la consapevolezza che l’educazione è un potente strumento per costruire la pace.
La collaborazione tra le due istituzioni promotrici dell’iniziativa è cominciata nell’ottobre 2017 quando, in Vaticano e alla presenza di Papa Francesco, il presidente mondiale di Scholas, José María del Corral, e l’imprenditore latinoamericano e membro di World ort, Darío Werthein, hanno deciso di riunire giovani di tutto il mondo, di diverse religioni e contesti socio-economici, per partecipare a un dialogo aperto, significativo e multiculturale. L’evento si è tenuto per la prima volta nel 2016 nella Città del Vaticano. Sono seguite le edizioni di Gerusalemme (2017), Buenos Aires (2018), Città del Messico (2019) e Panamá (2022).
La proposta si estenderà oltre le giornate condivise: i giovani torneranno nei loro Paesi come “leader” per contribuire alla costruzione di un mondo diverso, rispettoso e pacifico. «In mezzo ai tempi in cui viviamo — ha dichiarato José María del Corral — è una luce di speranza che giovani di diverse religioni e Paesi si riuniscano a Jaguariúna e San Paolo per rispondere all’appello di Papa Francesco a vivere la cultura dell’incontro, unendo il linguaggio della testa con quello del cuore e delle mani. In questi giorni, ciascuno con la propria identità, i giovani condivideranno le loro convinzioni e anche le loro domande e paure; potranno creare insieme una nuova armonia di cui il mondo intero ha bisogno».
Fonte: L’Osservatore Romano