L’Onu ha espresso preoccupazione per i “violenti combattimenti” tra l’esercito e un’alleanza di gruppi di minoranze etniche nel nord della Birmania. La Birmania (o Myanmar) è una nazione del Sudest asiatico con più di 100 gruppi etnici.
Confina con India, Bangladesh, Cina, Laos e Thailandia. Secondo l’Onu, gli scontri avrebbero causato “vittime civili” e provocato lo sfollamento di oltre 30.000 persone. Nel 2021 è andato in scena un colpo di Stato militare che ha rovesciato il governo di Aung San Suu Kyi, seguito da grandi proteste contro il golpe stesso.
Birmania, Onu preoccupata per ‘violenti combattimenti’ nel nord
L’Onu ha espresso preoccupazione per i “violenti combattimenti” tra l’esercito e un’alleanza di gruppi di minoranze etniche nel nord della Birmania, che a suo dire hanno causato “vittime civili” e provocato lo sfollamento di oltre 30.000 persone. “Siamo preoccupati per i pesanti combattimenti, in particolare nello Stato Shan, nel nord del Paese, con notizie di colpi di artiglieria e attacchi aerei che hanno provocato vittime civili”, ha dichiarato Stéphane Dujarric, portavoce del Segretario generale dell’Onu, senza fornire ulteriori dettagli.
Guterres: “I civili vanno protetti”
I combattimenti hanno anche lasciato “decine di migliaia di persone sfollate”, diverse centinaia delle quali hanno lasciato il Paese, ha aggiunto. “Secondo i nostri operatori, dal 26 ottobre, quasi 33.000 uomini, donne e bambini sono stati sfollati, il che aumenta i bisogni umanitari”, ha detto il funzionario. Il segretario generale Antonio Guterres “ribadisce che i civili devono essere protetti”, ha insistito Stéphane Dujarric, chiedendo anche un accesso “senza ostacoli” agli aiuti umanitari.
Fonte: Ansa