La voce degli ultimi

mercoledì 25 Dicembre 2024
8.8 C
Città del Vaticano

La voce degli ultimi

mercoledì 25 Dicembre 2024

Papa: “Medicina al servizio di ogni uomo”

Accorato appello del Papa per una scienza al servizio dell’uomo. Francesco riceve l’ordine dei medici e rilancia il dialogo fra fede e ragione. Papa Francesco ha ricevuto oggi in udienza la federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri. Per il Pontefice curare vuol dire rispettare il dono della vita dall’inizio fino alla fine, quindi le cure mediche devono rispettare la dignità e l’integrità fisica e psichica delle persone.

Le insidie odierne

“La medicina, per definizione, è servizio alla vita umana, e come tale essa comporta un essenziale e irrinunciabile riferimento alla persona nella sua integrità spirituale e materiale, nella sua dimensione individuale e sociale: la medicina a servizio dell’uomo, di tutto l’uomo, di ogni uomo – raccomanda Francesco ai camici bianchi -. Occorre sempre ricordare che la malattia, oggetto delle vostre preoccupazioni, è più di un fatto clinico, medicalmente circoscrivibile. Il Pontefice mette in guardia dalle “insidie a cui è esposta la medicina odierna”. E avverte: “E’ sempre la condizione di una persona, il malato, ed è con questa visione integralmente umana che i medici sono chiamati a rapportarsi al paziente: considerando perciò la sua singolarità di persona che ha una malattia, e non solo il caso di quale malattia ha quel paziente”.

Il rapporto umano

I medici sono tenuti a “possedere, insieme alla dovuta competenza tecnico-professionale, un codice di valori e di significati con cui dare senso alla malattia e al proprio lavoro e fare di ogni singolo caso clinico un incontro umano, per meglio individuare i cambiamenti utili a interpretare le necessità delle persone e per offrire loro, insieme con le competenze professionali, anche un buon rapporto umano”. Sabina Vennarini, radiologa, radioterapista, oncologa pediatrica e dirigente medico al Centro Protonterapia di Trento, una struttura altamente specializzata nella cura dei tumori, svolge anche attività di ricerca in ambito clinico, preclinico, spaziale, dei sensori e delle infrastrutture. “Scienza e etica vanno coniugate nel nostro lavoro quotidiano in laboratorio e a contatto con i pazienti – afferma a In Terris -. Si avverte chiaramente dalle sue parole la vicinanza e la sollecitudine di Papa Francesco per la centralità del malato, indicando a noi medici la necessità di unire la professionalità alla capacità di collaborazione e al rigore etico”.

L’utilità dei comitati etici

La scienza, aggiunge la scienziata Vennarini, “ha bisogno in alcune circostanze di spingersi in spazi extra-etici, ma abbiamo gli strumenti per evitare pericolose derive”. Infatti, “quando c’è la necessità di spingersi oltre la prassi comune e al di là di ciò che è già stato praticato, siamo tenuti giustamente a fare riferimento a un comitato etico: è un passaggio obbligatorio per noi ricercatori clinici prima di spingerci oltre”.  E ciò vale “sia quando sperimentiamo un farmaco o una terapia sia quando applichiamo un’innovativa linea di cura: siamo legati ad un processo, il nostro riferimento obbligato è far riferimento ad un comitato etico”, specifica Vennarini, in prima linea negli esperimenti sulle applicazioni delle radiazioni ionizzanti in ambito radioterapico.

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario