Papa Paolo VI dopo alcuni anni della morte di Padre Pio diceva: “Guardate che fama ha avuto, che clientela mondiale ha adunato intorno a sé! Ma perché? Forse perché era un filosofo? Perché era un sapiente? Perché aveva mezzi a disposizione? Perché diceva la Messa umilmente, confessava dalla mattina alla sera, ed era, difficile a dire, rappresentante stampato delle stimmate di nostro Signore. Era un uomo di preghiera e di sofferenza”.
Padre Pio non è un “fenomeno da baraccone” oppure un “santone” (anzi lui era schivo all'adulazione), ma un mistico ed un cireneo degli uomini.
Si definiva di sé così: “Voglio essere soltanto un povero frate che prega… Dio vede le macchie anche negli angeli, figuriamoci in me!”. Con zelo da missionario diceva: “Vorrei volare per invitare le creature tutte ad amare Gesù e ad amare Maria”. Come ci ricordava il Papa emerito Benedetto XVI “l’Opera di Padre di Pio è come un grande 'cantiere' animato dalla preghiera e destinato alla carità operosa”. Le due grandi “opere” di Padre Pio sono: i gruppi di preghiera per essere “fari di luce e di amore per il mondo “ e la Casa Sollievo della Sofferenza per essere “tempio di preghiera e di scienza” al servizio dei malati. Preghiera e carità concreta sono i due pilastri per ogni cristiano. Penso che chi non prega, prima o poi fallisce nell'amare. La preghiera ci dà la forza continua di amare. Non esistono santi che non hanno saputo unire la preghiera con la carità, andiamo sempre alla loro scuola.
Per san Pio cosa significava pregare?
Pregare è:
• Pace: “Prega e spera; non agitarti. L’agitazione non giova a nulla. Iddio è buono e misericordioso ascolterà la tua preghiera”.
• Arma per difendersi dal male e chiave per il cuore di Dio: “La preghiera è la migliore arma che abbiamo; è una chiave che apre il cuore di Dio. Devi parlare a Gesù anche col cuore, oltre che col labbro; anzi, in certi contingenti, devi parlargli soltanto col cuore”. “La preghiera è l’effusione del nostro cuore in quello di Dio… Quando essa è fatta bene, commuove il Cuore divino e lo invita sempre più ad esaudirci”.
• Insistere con fede: “La preghiera deve essere insistente. L’insistenza denota fede”. • Conforto: “Il miglior conforto è quello che viene dalla preghiera”.
• Salvezza: “Chi prega molto si salva, chi poco prega si danna (riprendendo una frase di sant'Alfonso Maria de'Liguori)”.
• Amare la Madonna: “Amiamo la Madonna. Facciamola amare e recitiamo il santo Rosario che lei ci ha insegnato”. Oltre la preghiera, nella sua spiritualità francescana-cappuccina, c'è la carità concreta nel confessionale e nell'assistenza ai malati e agli ultimi (“La carità è il metro col quale il Signore ci giudicherà tutti”). Il servizio per ogni cristiano è anche il conforto, la consolazione ed il portare la Misericordia di Dio agli altri. Se uno è innamorato di Dio il profumo di rose lo sente nel cuore e lo dona a tutte le persone che incontra, ecco perché dobbiamo tenere nel nostro cuore “gelosamente” Gesù: “Tieni nel tuo cuore Gesù Cristo e tutte le croci del mondo ti sembreranno rose”, perché poi “Maria ti converta in gioia tutti i dolori della vita”. Padre Pio spesso faceva recitare ai suoi penitenti la seguente preghiera: «Il mio passato, o Signore, alla Tua Misericordia, Il mio presente al Tuo Amore, Il mio avvenire alla Tua Provvidenza!».
Concludiamo con una preghiera bellissima del Card. Angelo Comastri: “Padre Pio tu sei vissuto nel secolo dell'orgoglio e sei stato umile. Padre Pio, accanto a te nessuno sentiva la Voce: e tu parlavi con Dio; vicino a te nessuno vedeva la Luce: e tu vedevi Dio. Padre Pio, mentre noi correvamo affannati tu restavi in ginocchio e vedevi l'Amore di Dio inchiodato ad un Legno, ferito nelle mani, nei piedi e nel cuore: per sempre! Padre Pio, aiutaci a piangere davanti alla Croce, aiutaci a credere davanti all'Amore, aiutaci a sentire la Messa come pianto di Dio, aiutaci a cercare il perdono come abbraccio di pace, aiutaci ad essere cristiani con le ferite che versano sangue di carità fedele e silenziosa: come le ferite di Dio“