La tradizione ci offre sempre le nuove cose da scoprire. Proprio in questi giorni il nostro Istituto Monastico ospitava un evento davvero stupente ed incoraggiante, organizzato principalmente dalla Comunità Mondiale per la Meditazione Cristiana (Worldwide Community of Christian Meditation). Più di 40 persone da vari continenti (Cina, Argentina, Australia incluse) sono venute a Sant’Anselmo non solo per approfondire la teologia della meditazione ma anche per praticarla. Così, questo seminario era diviso tra le conferenze (con discussione in gruppi dopo) e la sessioni di meditazione (una nel quadro della Santa messa).
La più preziosa è sempre l’esperienza personale che ogni tanto si può condividere, ma di solito solo parzialmente. Più evidente sembra il contenuto delle conferenze che ha davvero delineato uno spazio enorme di importanza della meditazione. Solo alcune domande che erano affrontate danno tanti spunti di riflessione: è la meditazione un’occasione per uscire dalla crisi della preghiere nel mondo tanto secolarizzato? Possiamo imparare ancora dai primi monaci del III o IV secolo? Le pratiche ascetiche possono aiutarci ancora oggi? La meditazione può sviluppare la nostra immaginazione e/o creatività? La preghiera deve essere sempre una esperienza piacevole?
Se supponiamo che chi onestamente cerca il senso della vita in qualche modo deve riflettere sulla preghiera, queste domande sono molto attuali e universali. I nostri problemi con la preghiera molto spesso rispecchiano quelli con la nostra vita. Tuttavia dobbiamo ricordarci che molte cose sulla preghiera sono state scoperte tanti secoli fa – e esistono proprio negli scritti della tradizione cristiana. Perciò va molto bene che le riflessioni sulla meditazione molto spesso si riferiscano ai testi antichi, di solito non conosciuti per coloro che seguono le “piste tradizionali” di devozione.
I padri del deserto, San Benedetto, Giovanni Cassiano, autore del Nube della non-conoscenza, Augustine Baker, Henry le Saux, Thomas Merton e John Main sono i protagonisti della battaglia per una preghiera sempre più onesta e profonda. Sembra che la mancanza della loro conoscenza porti tante persone a cercare di colmare i nostri desideri esistenziali e spirituali altrove, in tradizioni e culture spesso esotiche, mentre la nostra tradizione della spiritualità di preghiera rimane sconosciuta e trascurata.
È molto significativo che molte persone di alta professionalità traggano la loro forza dalla meditazione. Il responsabile della Comunità Mondiale per la Meditazione Cristiana, il monaco olivetano P. Laurence Freeman OSB, molto spesso viene invitato a parlare a imprenditori e dirigenti di grande aziende. Una volta qualcuno ascoltandolo parlare sulla meditazione, chiese di sentirlo parlare anche sulla gestione degli affari amministrativi ed economici.
Tra i partecipanti c’erano persone di varie età, alcune già con una lunga esperienza meditativa. Essi dividono la loro vita tra quella prima e quella dopo l’inizio della meditazione. E interessante e significativo condividere, trasmettere questa esperienza a tutti; la meditazione è una medicina molto semplice ed efficace per tanti dolori del mondo.
fr.Bernard Sawicki osb
Coordinatore dell’Istituto Monastico a Sant’ Anselmo
www.anselminaum.com