Arrivo da una visita in Bangladesh presso la nostra missione a Khulna, un Paese musulmano moderato, dove però si notano movimenti politici che tentano di portare frange fondamentaliste per destabilizzarlo. In Iraq dove sono appena arrivati i primi nostri due missionari, Carlo e Marcello, ogni settimana ci sono attentati con decine di morti. Papa Francesco ha detto all’Angelus: “I cristiani sono perseguitati e martirizzati per il solo fatto di essere credenti, e il mondo vuole tenere nascosto questo fatto. Occorre essere pronti a perdere la vita, donandola affinché tutti gli uomini siano salvati, così ci incontreremo nella felicità eterna. Ci sarà in mezzo sempre una croce, delle prove, ma alla fine sempre ci porta alla felicità. Gesù non ci inganna”.
I cristiani che vivono nel mondo sono come il sale della terra, che dà sapore alla vita di tutti, portando accoglienza nella propria famiglia soprattutto alle parti più deboli, a partire dai bambini fino agli anziani. È un popolo nonviolento che risponde alle provocazioni con il dialogo, la preghiera fraterna, la comunione dei beni con tutti, non solo quelli della propria religione. Dobbiamo essere cristiani nel mondo non per fare proselitismo ma per vivere il Vangelo di Gesù Cristo, buona notizia di riconciliazione e misericordia, di fraternità e perdono nelle scuole, negli ospedali, nelle fabbriche, nelle campagne, nei
tribunali, nel mondo dell’economia e della politica.
Praticare la giustizia e la pietà, camminando umilmente con Dio, dà fastidio a chi è fanatico e persegue una logica di annientamento del prossimo visto come nemico. C’è come una battaglia cosmica tra il bene ed il male, tra i figli della luce e i figli delle tenebre. Il cristiano non è disilluso, sa che il prezzo da pagare può essere quello di dare la vita soprattutto per i nemici, quelli che ti odiano. Ma nessuno ha
un amore più grande che dare la vita per coloro che ti fanno fuori, proprio come il maestro.
Maria, regina della pace, madre e fiducia nostra, invocata, ci doni la protezione sotto il suo manto.