Francesco aveva come letto la nuda terra e come tetto il cielo stellato, fratello universale, santo stigmatizzato e crocifisso dall'ardente Amore di Dio, pazzo di Dio e scandalo per la società medievale ben ordinata nei suoi schemi. Francesco d'Assisi abbraccia il lupo e gioca con l'agnello, voleva i suoi frati semplici come le colombe e liberi come le allodole. Francesco, poverello d'Assisi, un altro Cristo sulla terra, certamente irraggiungibile per la sua santità, ma oggi c'insegna tante cose. Prendo dalla sua grande spiritualità quattro valori fondamentali: la preghiera, la libertà, la pace, i poveri.
La preghiera
Tommaso da Celano definisce il santo cosi: “Non era tanto un uomo che prega, quanto piuttosto egli stesso tutto trasformato in preghiera vivente”. Tutta la notte il Serafico Padre pregava e il giorno stava in mezzo alla gente. La vita francescana è contempl-attiva, come usava dire Mons. Tonino Bello, perché solo avendo questi due pilastri della preghiera e della carità, possiamo riparare la casa di Dio che è la chiesa.
La libertà
San Francesco, come papa Francesco, è un uomo autentico e libero. E' difficile trovare persone libere sopratutto interiormente. Francesco è libero dalle strutture, dai ruoli, dai soldi, dalle donne, dalla vanità dei vestiti, dalla superbia del comando, dal giudizio temerario, dalla tristezza, dalla vendetta verso i nemici, dall'amore smisurato della sua personalità. Papa Francesco agli scout d'Europa parla cosi: “”La libertà si conquista in cammino. Non si compra nel supermercato. La libertà non arriva stando chiusi in stanza col telefonino e nemmeno sballandosi un po’ per evadere dalla realtà. No! La libertà arriva in cammino, passo dopo passo, insieme agli altri, mai soli”. La libertà va insieme alla responsabilità e alla fraternità.
La pace
Papa Francesco nell'omelia nel suo viaggio ad Assisi descrive questo concetto chiaramente: “La pace francescana non è un sentimento sdolcinato. Per favore: questo san Francesco non esiste! E neppure è una specie di armonia panteistica con le energie del cosmo… Anche questo non è francescano! Anche questo non è francescano ma è un’idea che alcuni hanno costruito! La pace di san Francesco è quella di Cristo, e la trova chi 'prende su di sé' il suo 'giogo', cioè il suo comandamento: Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato (cfr Gv
13,34; 15,12). E questo giogo non si può portare con arroganza, con presunzione, con superbia, ma solo si può portare con mitezza e umiltà di cuore. Ci rivolgiamo a te, Francesco, e ti chiediamo: insegnaci ad essere “strumenti della pace”, della pace che ha la sua sorgente in Dio, la pace che ci ha portato il Signore Gesù”.
I poveri
San Francesco sposa Madonna Povertà e con i suoi occhi vede il mondo e tutte le persone che incontra diversamente. Non c'è solo una povertà materiale, ma spirituale, morale, affettiva. Siamo chiamati a stare vicino a tutti questi poveri, perché davanti a Dio siamo tutti poveri, ma profondamente amati da Dio. Francesco, il giullare di Dio, è stato un grande profeta di Dio, facciamo nostra la preghiera di papa Francesco affinché Dio mandi nuovi profeti: “La nostra preghiera in questi giorni, nei quali ci prepariamo al Natale del Signore, sia: ‘Signore, che non manchino i profeti nel tuo popolo!’. Tutti noi battezzati siamo profeti. ‘Signore, che non dimentichiamo la tua promessa! Che non ci stanchiamo di andare avanti! Che non ci chiudiamo nelle legalità che chiudono le porte! Signore, libera il tuo popolo dalla spirito del clericalismo e aiutalo con lo spirito di profezia”.