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L’importanza dei sentimenti

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Il dizionario di psicologia Galimberti definisce il sentimento come una “risonanza affettiva meno intensa della passione più duratura dell’emozione, con cui il soggetto vive i propri stati soggettivi e gli aspetti del mondo esterno. In psicologia il sentimento è stato oggetto di analisi fenomenologiche e di considerazioni specifiche nell’ambito della psicologia del profondo”.

Non intendiamo qui addentrarci in approfondimenti scientifici, ma offrire un contributo semplice e utile per la comprensione di sé e dell’altro nella relazione di coppia, per cui alterneremo i termini “sentimenti” ed “emozioni” senza particolare distinzione.

Quando parliamo dei primi, intendiamo quelle reazioni personali, spontanee, immediate, che nascono a livello interiore di fronte a una persona, un luogo, una situazione che si sta vivendo o alla quale si pensa ed influenzano il modo di reagire o di comportarsi. Sono personalissimi come le impronte digitali, il colore degli occhi, il suono della voce; scoprirli e manifestarli permette di condividere il mistero della propria persona.

A volte possiamo provare vergogna o timore e per proteggerci potremmo cercare di reprimere o negare, ma in questo modo rischiamo di inibire anche la capacità di percepire i vissuti che infondono benessere. Inoltre l’incapacità di ascoltare se stessi e la preoccupazione riguardo a sé potrebbero impedire l’ascolto degli altri; al contrario la disponibilità a riconoscere il proprio mondo interiore facilita l’apertura nei confronti del prossimo.

I sentimenti non hanno valore morale, non sono giudicabili né da se stessi, né da altri. Sono segnali che rivelano qualcosa di sé e dei propri bisogni. La persona non è migliore o meritoria se prova gioia, affetto, simpatia e neppure peggiore o malvagia se prova collera, risentimento, amarezza. Sono invece i comportamenti, le azioni e gli stati interiori che hanno un valore morale, di cui siamo responsabili.

Talvolta i sentimenti superficiali ne nascondo altri più profondi. Occorre cercare di andare al di là delle emozioni immediate, per scoprire i vissuti interiori nel cuore della persona: paure, inibizioni, aspirazioni, fallimenti, solitudine. I sentimenti, quindi, giocano un ruolo importante nella vita di ognuno, colorano l’esistenza, ma se non gestiti in modo adeguato, rischiano di appesantire le relazioni interpersonali.

Le incomprensioni e i problemi relazionali nascono proprio a quel livello. Non sono i vari che ci dividono, e spesso nemmeno le idee: è il “sentire” che crea i malintesi, i distacchi e le tensioni più dolorose. La paura ci allontana dagli altri, la collera li rende nemici, la malinconia ne mette tristemente in risalto l’assenza.

Se è vero però che le emozioni sono in grado di esercitare un notevole potere sulla nostra vita, è altrettanto vero che nessuno di noi è condannato a vivere in balia del proprio sentire. Si può, infatti, essere schiavi delle proprie emozioni, ma anche padroni, poiché siamo in grado di riconoscerle, individuarle, e, di conseguenza, gestirle in modo adeguato.

Mariangela Zama: