Nuovo, forse decisivo, stop per il ddl Cirinnà sulle unioni civili. Il Movimento 5 Stelle ha, infatti, annunciato l’intenzione di non votare l’emendamento “canguro” proposto dal senatore dem Andrea Marcucci che avrebbe accelerato i tempi sulla discussione. I grillini hanno definito il maxi emendamento “un trucco, un artificio incostituzionale e antidemocratico” e si sono sfilati mettendo nei guai l’ala renziana del Pd. La mossa del M5s rende ancora più “impervia la strada di questa legge”, ha ammesso il ministro della Giustizia Andrea Orlando, ribadendo che il governo non esprimerà alcun parere sulla strategia parlamentare dem. Il Pd ha chiesto un time out.
Grazie ai voti di Ala e del gruppo Misto-Sel è passata in extremis una proposta di sospensione della seduta che ha, di fatto, salvato l’emendamento da una bocciatura ormai scontata. Senza i voti dei grillini, infatti, e con la contrarietà di Ap e della componente cattolica del partito l’emendamento che è in grado da solo di “salvare la legge”, come sostiene il suo autore, non avrebbe passato la prova dell’aula.
A nulla sono valse le rassicurazioni del capogruppo Luigi Zanda: “vorrei rassicurare l’Aula”, con il canguro infatti “di emendamenti ne saranno eliminati la metà e comunque voteremo la legge in tutti i suoi articoli, compreso il 5, e se richiesto con voto segreto”. Dopo un dibattito di circa due ore l’annuncio di Alberto Airola del M5S di un voto contrario al canguro, che se approvato azzererebbe gli altri emendamenti al ddl unioni civili, ha cambiato l’andamento dei lavori.